RealtàChristopher Nolan aveva in testa questo film già da dieci anni. Allora aveva esordito con il piccolo, molto low-budget interessante thriller Following ed era diventato un autore di culto con Memento, il film che “va al contrario”, in cui lo smemorato protagonista si scrive le cose sul corpo e si lascia dei bigliettini perché i ricordi svaniscono dalla sua testa dopo pochissimo. È qui che inizia la sua investigazione nei misteri della mente umana, un’indagine talmente meticolosa e approfondita che potremmo parlare di Nolan come di uno psicologo più che di un regista, non fosse per l’enorme talento visivo che possiede. Per quanto autore di culto, non aveva però ancora a disposizione un budget adeguato per realizzare in concreto Inception, che rimaneva così un colpo in canna nascosto in un cassetto recondito della sua mente.E allora l’englishman in Hollywood Nolan si mette d’impegno e scala i gradini della scala sociale: gira il remake di un film norvegese, lo ambienta in Alaska nel periodo in cui c’è il sole 24 ore su 24, ha a disposizione una coppia di attori di serie A (Al Pacino e Robin Williams) e realizza un thriller che è una vera esperienza sensoriale, con tutta quella luce che inonda il bianco della neve (e che ritroveremo in una parte di Inception). Insomnia è considerato un film minore nella carriera di Nolan, ma ci sono registi che ucciderebbero per aver una pellicola del genere nella propria filmografia.Dopodiché le sirene di Hollywood lo chiamano a sé con il loro canto ammaliante e Batman Begins è la sua occasione per avere grandi mezzi a disposizione. A grandi budget corrispondono grandi responsabilità e così Nolan con una mossa geniale sceglie come suo Bruce Wayne Christian Bale, attore che già aveva ritratto un affascinante riccone con una vita segreta: in American Psycho un serial-killer, in Batman Begins un eroe pipistrello, eppure i due personaggi sono davvero molto simili.Quindi arriva The Prestige, ancora con Bale. Un autentico numero di prestigio da far invidia a David Copperfield, tanto che potremmo parlare di Nolan come di un mago, non fosse sempre per quell’enorme talento visivo di cui sopra.La consacrazione arriva però con il successivo Il cavaliere oscuro, secondo capitolo di Batman entrato nel mito grazie al Joker tragicamente “larger than life” di Heath Ledger, ma anche grazie alle riprese vorticose di un Nolan ormai pronto per Inception (e il suo prossimo film sarà il terzo capitolo delle avventure del pipistrello).
RealtàChristopher Nolan aveva in testa questo film già da dieci anni. Allora aveva esordito con il piccolo, molto low-budget interessante thriller Following ed era diventato un autore di culto con Memento, il film che “va al contrario”, in cui lo smemorato protagonista si scrive le cose sul corpo e si lascia dei bigliettini perché i ricordi svaniscono dalla sua testa dopo pochissimo. È qui che inizia la sua investigazione nei misteri della mente umana, un’indagine talmente meticolosa e approfondita che potremmo parlare di Nolan come di uno psicologo più che di un regista, non fosse per l’enorme talento visivo che possiede. Per quanto autore di culto, non aveva però ancora a disposizione un budget adeguato per realizzare in concreto Inception, che rimaneva così un colpo in canna nascosto in un cassetto recondito della sua mente.E allora l’englishman in Hollywood Nolan si mette d’impegno e scala i gradini della scala sociale: gira il remake di un film norvegese, lo ambienta in Alaska nel periodo in cui c’è il sole 24 ore su 24, ha a disposizione una coppia di attori di serie A (Al Pacino e Robin Williams) e realizza un thriller che è una vera esperienza sensoriale, con tutta quella luce che inonda il bianco della neve (e che ritroveremo in una parte di Inception). Insomnia è considerato un film minore nella carriera di Nolan, ma ci sono registi che ucciderebbero per aver una pellicola del genere nella propria filmografia.Dopodiché le sirene di Hollywood lo chiamano a sé con il loro canto ammaliante e Batman Begins è la sua occasione per avere grandi mezzi a disposizione. A grandi budget corrispondono grandi responsabilità e così Nolan con una mossa geniale sceglie come suo Bruce Wayne Christian Bale, attore che già aveva ritratto un affascinante riccone con una vita segreta: in American Psycho un serial-killer, in Batman Begins un eroe pipistrello, eppure i due personaggi sono davvero molto simili.Quindi arriva The Prestige, ancora con Bale. Un autentico numero di prestigio da far invidia a David Copperfield, tanto che potremmo parlare di Nolan come di un mago, non fosse sempre per quell’enorme talento visivo di cui sopra.La consacrazione arriva però con il successivo Il cavaliere oscuro, secondo capitolo di Batman entrato nel mito grazie al Joker tragicamente “larger than life” di Heath Ledger, ma anche grazie alle riprese vorticose di un Nolan ormai pronto per Inception (e il suo prossimo film sarà il terzo capitolo delle avventure del pipistrello).
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