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Inchiesta nella scuola

Creato il 01 novembre 2010 da Palotto

Riunione 1° – 30/10/2010

Circa 20 persone presenti; presente anche il prof. sociologo Enrico Ercole.

La riunione inizia con una breve introduzione sulle attuali deprimenti condizioni della situazione culturale e dell’impulso partecipativo di larga parte dei giovani. Soffermandocisi a questo riguardo sulla questione “Lista Fascista allo Scientifico”, è subito dibattito e sano scambio di opinioni.

Un rappresentante del Liceo in questione presente ci racconta la fine della faccenda e ci da un’opinione della cosa vista da dentro: pensa vi sia stata data troppa importanza “mediatica” (immagino riferendosi a questa pagina facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=112428518820321 ) e ci racconta come all’attivazione anche dei rappresentanti uscenti (alcuni poi rieletti) la cosa sia stata ridimensionata e sia stata inserita una sorta di clausola elettorale che d’ora in poi negherà a certe liste la possibilità di presentarsi.

Seguono gli interventi di varie persone con opinioni contrastanti su quanto sia o meno opportuna una presenza politica visibile e riconoscibile in scuole e manifestazioni studentesche.

Ma arriviamo ora all’argomento principale della riunione, vera ragione della convocazione: il lavoro di inchiesta nelle scuole tramite questionario da sottoporre agli studenti abbinato ad un’intervista ad alcuni studenti presi a caso per cercare di coinvolgerli “dal vivo” ed avere una testimonianza direttissima (ci rendiamo conto che sarà più difficile questo ultimo tipo di approccio ma crediamo valga la pena tentare, che ne pensate?).

I punti su cui si è più discusso sono stati:

1) Simbolo GC stampato oppure no sui questionari.

2) Possibilità di coinvolgimento dei rappresentanti di varie scuole nella preparazione e diffusione dei questionari.

Con riferimento al punto 1) credo, in accordo con altre persone, di poter dire che la ricerca per mezzo di questionario non sia esente da problemi sia con che senza simbolo stampato. Ma veniamo prima ad elencare le tre motivazioni riconducibili al NO al simbolo che si sono delineate:

a) l’opinione quasi generalizzata dei rappresentanti di istituto presenti è che un simbolo politico su un questionario, alla cui preparazione e diffusione loro avrebbero contribuito, li esporrebbe troppo a strumentalizzazioni di vario genere e li priverebbe di credibilità di fronte a quei ragazzi che non si riconoscono in quel simbolo…(ma che magari apprezzerebbero che li si interrogasse su certi temi)

b) l’opinione del prof. Ercole a questo riguardo si fonda su un’argomentazione in primis: un questionario è una tipologia di interazione tra persone, che quindi come ogni relazione si basa sulla fiducia. Ma si basa anche su simpatie ed empatie ed il suo NO al simbolo è motivato dal fatto che una connotazione chiara e riconoscibile potrebbe ridurre considerevolmente la base di riferimento cui sarebbe sottoposto il questionario.

c) infine l’ultima opinione compiuta che mi sentirei di riportare è quella che si impernia sull’argomentazione secondo cui una ricerca è in quanto tale (e quindi scientifica) non riconducibile e non egemonizzabile da un simbolo. La ricerca è neutrale, a differenza però dell’abilità di “maneggiare” i dati ottenuti per ricavarne una certa consapevolezza dei problemi. Esempio che si è fatto: il Giovane Comunista con una certa sensibilità potrebbe trarne qualche conclusione magari di una certa rilevanza e/o spunto per un’iniziativa o per instaurare un dialogo con gli studenti; il Giovane Padano probabilmente non ne avrebbe i mezzi…

Ora l’opinione di chi scrive, Nicolò Ollino: presa coscienza delle varie motivazioni che sostengono il NO al simbolo, io mi chiedo come si potrebbe però rispondere allo studente che legittimamente chiedesse da chi è stato preparato il questionario che sta per compilare. Con un nome o con una serie di nomi? Se non noti e qualificati che valore potrebbero avere?

Poi, è corretto nascondere la nostra individualità quando siamo noi a mettere tempo, tanto, denaro e conoscenze, convocando altre persone per impegnarci in un progetto dall’utilità quasi scontata nello scenario semideserto dell’attivismo giovanile astigiano? Lungi da me ambizioni auto celebrative, ma credo che certi tipi di sforzi vadano in qualche modo riconosciuti: se no, come già ho detto, si rischia di alimentare il luogo quasi comune secondo cui la politica, tutta, non si preoccupa più dei problemi della gente e non fa mai nulla per trovare soluzioni o per sondare da vicino il malessere delle persone comuni.

Il mio suggerimento per garantirci una compilazione numericamente adeguata dei questionari, con o senza simbolo che saranno gli stessi, è quello di mettere in atto una sorta di monitoraggio della compilazione da parte di persone interne alle classi che vorranno farlo. Come? Esempio: cambio dell’ora, studente x nostro membro, amico, simpatizzante distribuisce tra i suoi compagni (rapporto di fiducia nell’interazione) un numero y di questionari chiedendo di compilarli e poi raccogliendoli dopo qualche minuto (efficienza nella diffusione). Non penso di esagerare sperando in questo modo di avvicinarci ad un 50% di compilazioni, utili al nostro scopo.

Sperando, in questa discussione e nelle prossime riunioni, di dare risposta a questi miei dubbi ed interrogativi, e arrivare ad una soluzione, passerei oltre: Punto 2).

Credo che questo punto sia ancora da discutere ma mi sentirei di dire che, raggiunto una sorta di accordo sul punto 1), nulla osterebbe a questo tipo di collaborazione, nella preparazione e nella diffusione.

QUESTIONARIO

Inserirei ora una primissima bozza del questionario che stiamo iniziando ad elaborare. Questo è il modello pensato per l’Istituto Alfieri, ma poco importa: la base sarà comune a tutti i questionari. Cambieranno una manciata di domande, che saranno peculiari ai vari istituti, e ovviamente l’intestazione.

Il questionario potrebbe svilupparsi su un fronte e retro con una quindicina di domande principali totali (di più con sottodomande e sondaggi). Qui potete vedere il layout possibile del “davanti”.

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Quale cultura nei giovani?

Questionario A1: Liceo Classico

Non prendete questo anonimo questionario/sondaggio da 2 minuti come un nostro tentativo di “fare politica nelle scuole”. Il vero senso di queste domande è riuscire a fare politica FUORI dalla scuola avendo però bene a mente i problemi e le necessità presenti DENTRO la scuola.

NOME (facoltativo): …………….. COGNOME (facoltativo): …………………… Età: ………….

1) Eri presente alla Lezione di Protesta dell’Istituto Alfieri del 9 ottobre? ……………………… – Se sì perché?…………………………………………………………………………………………………………….. – Se no perché?……………………………………………………………………………………………………………. – Se no, sai per quale motivo era stata organizzata?……………………………………………………………

2) Da 1 a 10 quanto pensi di conoscere la Riforma Gelmini?……………………………………………….. – Da chi ne hai sentito parlare di più?……………………………………………………………………………….

3) Quali valori (etici, religiosi, politici etc) senti più tuoi?……………………………………………………. – Chi o cosa ha contribuito a farli nascere in te?………………………………………………………………..

4) Cosa sai dell’emergenza strutturale dell’edificio in cui passi circa metà della tua giornata?…. …………………………………………………………………………………………………….. – Ti fa arrabbiare sapere, se lo sai, che studi in un ambiente dalla sicurezza compromessa?……. – Come credi che si sia arrivati a questa situazione?…………………………………………………………. – Chi (ente o istituzione) pensi si debba occupare del problema?…………………………………………..

5) Da 1 a 10 come valuti queste modalità di azione per risolvere il problema nella tua scuola: – Manifestazione………………………………………………………………………………… – Lettera al ministro della pubblica istruzione (Gelmini)………………………………………. – Lettera al sindaco (Galvagno)………………………………………………………………… – Lettera al presidente della provincia (Armosino)…………………………………………….. – Occupazione della scuola……………………………………………………………………… – Rivolgersi ad una forza politica organizzata (Partito)………………………………………… – Denunciare la situazione sui giornali………………………………………………………….

6) Cosa non ti piace della tua scuola?……………………………………………………………. – Cosa fai per cambiarlo?………………………………………………………………………..

7) Se pensi alla politica che cosa ti viene in mente?……………………………………………… – Come ti informi solitamente di politica, se lo fai?……………………………………………………………

8)

Profilo facebook: Giovani Comunisti Asti Contatti: ………………………………………

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L’obiettivo che si pone questo “post” è quello di raccogliere:

- opinioni, magari non espresse su ciò che si è detto in riunione.

- Suggerimenti o prese di posizione riguardo punto 1) e punto 2), ovvero simbolo Sì e motivazione o simbolo No e motivazione, e cosa ne pensate della probabile collaborazione che porteremo avanti almeno con alcuni rappresentanti di istituto.

- Un aiuto nella formulazione di nuove domande, necessarie per articolare e rendere incisivo ed interessante oltre che funzionale il questionario.

- Quello che volete voi…

Nicolò Ollino

 



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