Cinque bignè disposti a piramide di cui quattro disposti sotto e uno sopra, sospetti, scarni come il piattino di metallo su cui sono serviti, si nascondono dall’occhio che sempre vorrebbe la sua parte. Ormai ho ordinato, ma in fondo mi ci hanno portato qui, quindi pazienza, almeno avrò provato.
Ordiniamo due porzioni di profiterol (in turco, palesemente rubato dal fransisça), la specialità quasi unica della pasticceria, e ci sediamo in attesa che ci chiamino per il ritiro dei beni. La mia compagnia se la ride con gli occhi, secondo lei questo sarà il modo migliore per sfamarsi e farsi venire i sensi di colpa, io li ho invece già da quando siamo entrati.
Finalmente osservo l’energumeno che dietro il bancone lungo tutta la sala versa con un piccolo bricco una quantità immonda di cioccolata, dall’odore calda e ricca di cacao, prelevata da un contenitore enorme e pieno sopra gli scarni di cui sopra, aiutando in fretta l’occhio a riprendersi la sua parte; la salivazione ti spinge a cercare immediatamente un posto dove sederti perchè vedendo la quantità di gente e di posti disponibili la prima preoccupazione è che bisognerà provare questa specialità in piedi, e sarebbe un peccato non oziare mentre ci si vizia!
Fortunatamente i servizi sono veloci, la clientela pure, e quindi il locale si svuota e si riempie velocemente e conquistare un paio di posticini alla fine rimane semplice. La vera impresa è: non raddoppiare l’offerta.
Vi spiego: finalmente ci prendiamo i piattini, ci sediamo, e noto subito il morbido affondare della cucchiaino nei bignè e nella crema nascosti da quello scudo di cioccolato che si vede bene in foto. Morbido, soffice, caldo, pieno di creme più o meno solide e della pasta dei bignè, con un gusto ovviamente dolce, ma ricco, ricco, ricco, nella classica esplosione di sapori e di zuccheri che per chi ha problemi di carie saranno un problema, ma in questo momento, fa niente! Il problema è imporsi di non fare il bis.
Gli amanti dei profiterol dicono che questo è in assoluto il migliore che si trova ad Istanbul, e giurano non solo. Io dal canto mio non sono un amante di questo dolce e quindi non so dirvi, ma ne apprezzo definitvamente la fattezza e la freschezza. Si assaporano gli ingredienti genuini, ed un modo di fare i dolci che non è cambiato nel corso dei molti anni che questo negozio è qui, il che vuol dire dal 1940, sempre e solo Inci Profiterol.
Va bene, è vero, non fanno solo questo, la pasticceria è ben assortita, ci sono un po’ tutti i dolci che ci si aspetta di trovare, e direi quasi che è una pasticceria classica insomma, ma il profiterol è decisamente “roba loro”, ed è la specialità per cui il locale si riempie di nativi e habitué: ragazzi con lo zaino, signori e famiglie a passeggio, coppie, turisti.
Ecco, turisti: pochi per la verità, il motivo credo sia nel fatto che il locale anche visto da fuori è piccolino, non regala “emozioni” visive, e non incuriosisce molto. Allora direi che è tutto merito conquistato sul campo. Inoltre i prezzi sono contenuti anche ragionando in lira turca, 5-7 lire credo siano giusti.
Il personale non si distingue per gentilezza come nella maggior parte degli altri locali in Istanbul in cui sono stato, ma non importa in fondo, e vista la mole del lavoro che fanno li capisco. Preparano decine e decine di piattini in serie in modo da non far formare le code, e come già detto nel locale più di 15 persone sedute ci entrano difficilmente. Non è questo un male, in fondo siamo esattamente in mezzo a Pera Street / Istiklal Caddesi, vicino piazza Taksim nel quartiere Beyoğlu (figlio del signore, con la “s” minuscola!), ed è abbastanza un bene che in 5 minuti si entra, si mangia un profiterol fantastico, e si esce a fare un meravigliosa passeggiata tra le bellezze della zona, con la pancia piena e soddisfatta per diverse ore.