Magazine Talenti
Avevano fatto un errore, Se n'erano accorti, Tutto ciò che aveva passato, lo strascico alle sue spalle, le cupe pareti istituzionali che lo avevano rinchiuso, senza tregua, il groviglio d'uomini, se ne sarebbe dovuto andare.Ogni passo che aveva mosso dalla cella all'accettazione gli si era fissato nella memoria. Quello che c'era e quello che non c'era, per anni. Se gliene tornava in mente il pensiero. Lo allontanava. Le cose che mancavano.Cercava di non percepire i propri movimenti. Chiuso a ogni azione. Rifiutava di vedere gli occhi fissi su di lui. Lo avevano portato verso le nove. Rilascio.Kenneth J. Harvey, Dentrosi capisce fin da queste poche frasi la particolarità dello stile con cui è scritto questo libro e che all'inizio mi ha un po' spiazzato. eppure, ammetto che è lo stile adatto a questa storia difficile, di redenzione cercata ma impossibile, di persone che non riescono a sollevarsi dalla miseria morale, tanto più grave dell'altra. un uomo, rimasto in carcere per 14 anni per un delitto che non ha commesso, viene scarcerato. torna cambiato nel vecchio quartiere e fatica a reinserirsi; intorno a lui, persone che lo rifiutano o che lo accettano solo per poterlo sfruttare, con le sole eccezioni del suo migliore amico e della sua vecchia amante. quando egli riceve un milione di dollari come risarcimento, gli avvoltoi girano ancora più veloci. quello che lui vuole è soltanto regalare un po' di pace e di felicità a chi ha scoperto di amare, ma l'impresa si rivela più difficile del previsto.