
Il coltello che mi ha ucciso era un coltello speciale. Sulla lama c'erano incise delle rune magiche in una lingua perduta, ed era fatto di un metallo che scintillava in migliaia di rifrazioni, iridescente come la coda di un pavone o una chiazza di benzina su una pozzanghera. Era stato ricavato da un meteorite, caduto sulla Terra dopo avere viaggiato centinaia di milioni di chilometri. Quando il meteorite era entrato nell'atmosfera, il calore che si era sviluppato ne aveva bruciato la crosta di roccia friabile, scoprendo un nucleo di ferro con tracce di iridio, titanio, platico e oro. Anthony McGowan, Il coltello che mi ha uccisoessere adolescenti non è mai facile, anche se mi rendo conto che la mia adolescenza a paragone del protagonista di questo libro è stata noiosa e banale da vergognarsi quasi. Paul frequenta una scuola difficile, una di quelle dove impazzano i bulli e gli insegnanti sono poco più che fantasmi sullo sfondo; comandano in classe, ma non possono o non vogliono evitare tutto ciò che accade fuori. ci sono eccezioni come il professor Boyle che in Paul vede una potenzialità, e insieme a lui la vede Shane, leader del gruppo dei freaks. ma Paul è soprattutto nell'occhio di Roth, il violento capobanda che fa il bello e il cattivo tempo a scuola. si tratta quindi, se vogliamo, della solita battaglia fra il bene e il male; il male è più semplice da seguire, il bene richiede fiducia e speranza, due cose che non è facile costruire e mantenere quando in testa hai mille dubbi e un coltello. per questo Paul oscilla e noi lettori non possiamo che sperare che faccia la scelta giusta. romanzo che mi è piaciuto moltissimo questo, direi quasi perfetto, di sicuro uno dei migliori che ho letto ultimamente.






