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incipit

Da Guchippai
incipit
Il nostro migliore amico era cenere in scatola. Ross era morto. Dovevamo accettarlo.Era stata un'idea di Sim. Kenny e io non eravamo del tutto convinti che fosse una grande idea.Avevamo dovuto aspettare che facesse buio, cosa che non succedeva prima delle dieci e mezza in quel periodo dell'anno. Erano le undici. Ci eravamo nascosti sotto alcuni abeti scheletrici nel giardino del nostro insegnante di storia. I rami ci battevano addosso, gli aghi ci entravano sotto le camicie. Per quanto ci rannicchiassimo, però, l'ombra proiettata dagli alberi non era ampia abbastanza per nasconderci. Indossavamo ancora gli abiti scuri del funerale, e quello aiutava. Ma un osservatore attento che avesse guardato nella nostra direzione ci avrebbe visti di sicuro.Keith Gray, Quel che resta di teBlake, Kenny e Sim sono tre quindicenni che faticano ad accettare la morte del loro migliore amico, avvenuta qualche giorno prima. amareggiati e irritati per la cerimonia funebre, che hanno sentito come ipocrita e dunque offensiva nei confronti del povero Ross, decidono prima di vendicarsi a suon di scritte sui muri di quelli che gli avevano reso dura la sua ultima settimana di vita, e poi di scappare con l'urna delle sue ceneri e raggiungere una remota località della costa scozzese che si chiama come lui, Ross. i due giorni che seguono sono dunque una corsa contro il tempo per sfuggire alla polizia che li cerca e per raggiungere, tra mille complicazioni impreviste, la meta. come se non bastasse, un sospetto che i ragazzini si rifiutano di accettare incombe sulla morte di Ross. un romanzo che mi è piaciuto molto e che si legge d'un fiato, più profondo di quanto si potrebbe credere, perchè a quindici anni si può essere molto maturi e molto infantili allo stesso tempo, e il merito di questo libro è che i protagonisti possiedono entrambe le sfaccettature, apparendo così del tutto realistici.

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