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incipit

Da Guchippai
incipitNon c'è liceo migliore del Nostra Signora del Nilo. Non ce ne sono neanche di più alti. 2500 metri, annunciano fieri i professori bianchi. 2493, corregge suor Lydwine, la professoressa di geografia. «Siamo così vicini al cielo» sussurra la madre superiora giungendo le mani.Poichè l'anno scolastico coincide con la stagione delle piogge, il liceo si trova spesso tra le nuvole. Qualche volta, ma assai di rado, c'è una schiarita. Allora, giù in fondo, si intravede il grande lago come una pozzanghera di luce vivida.Scholastique Mukasonga, Nostra Signora del Nilodalle prime frase di questo libro si ha l'impressione di avventurarsi in una storia onirica e fiabesca, tuttavia siamo nel Ruanda degli anni Settanta e il liceo del Nostra Signora del Nilo, con tutti coloro che lo abitano, diventa metafora dell'intero paese, quello di cui quest'anno ricorre il ventennale del genocidio. il liceo dovrebbe formare l'elite femminile del futuro; la discriminante per esservi ammessi è di tipo puramente economico, ma non distingue tra la ricchezza dei politici e quella degli uomini d'affari, poichè si tratta comunque di quelli che gestiscono il potere e le loro preziose figliole saranno un giorno al centro di manovre e fusioni. al governo c'è un hutu, e hutu sono quasi tutte le alunne, fatta eccezione per un piccolissimo numero di ragazze tutsi che costituisce la quota, ovvero la percentuale che per legge deve essere ammessa. ed è proprio la presenza di questa minoranza che dà la misura della malcelata ostilità, tra chi non nasconde di sopportarle a fatica, chi le ignora e chi invece non è capace di ignorare l'ingiustizia perpetrata nei loro confronti. l'altra minoranza è quella dei professori stranieri, quasi tutti francesi o belgi, bravissimi nel girare la faccia dall'altra parte quando la situazione degenera. questo romanzo  si può dunque leggere su due livelli: come metafora, appunto, o come spaccato di vita scolastica, con le piccole angherie e le spacconate che da sempre fioriscono tra gli adolescenti. a me è piaciuto molto.

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