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Doveva ascoltare. Doveva andare fuori e ascoltare.A volo d'uccello, Merefa distava dal fiume meno di venticinque chilometri. Seguendo le sterrate - non c'erano altre strade - e volendo evitare villaggi e cittadine, il percorso si dipanava a zigzag ora in linea retta, ora tutto curve intorno a fossi e dirupi che segnavano il terreno a sud-est. Nei dirupi gli uccelli si annidavano nelle rovine arse di fattorie devastate, giù in basso. Ne veniva un canto dal profondo, come se creature dell'Aldilà si unissero in coro sotto terra, o le Sirene ripetessero una melodia di richiami pericolosi.Ben Pastor, Il cielo di stagno
ignoravo che Ben Pastor fosse una donna e che fosse italiana quando ho pescato questo libro da uno degli scaffali della biblioteca. come sempre mi apprestavo a un viaggio e l'edizione Sellerio era perfetta per la mia borsa. è finita che invece l'ho letto a casa al mio ritorno perchè una rapida scorsa alla trama mi ha convinto che il libro meritava tutta la mia concentrazione. perdersi nella trama in effetti sarebbe stato facile, con tutte le sigle e i nomi e il casino dell'ambientazione: l'Ucraina in piena Seconda Guerra Mondiale, trattandosi tanto più di un'investigazione con implicati i servizi segreti. proprio per questo però la lettura è risultata molto interessante. tanto di cappello alla Pastor, dunque, e al personaggio da lei creato, il maggiore Martin Bora.
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