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Lei disse, mentendo: "Non importa."La notte era afosa e soffocante. Nel boschetto davanti al condominio le rane e gli uccellini facevano un gran baccano. Quando si erano trasferiti lì, sei mesi prima, aveva pensato che il canto del ruscello avesse qualcosa di esotico, di affascinante. Una specie di giungla. Anche se ora sentiva la mancanza di tutti i classici rumori del centro: lo stridere e lo sferragliare dei tram, il picchiettio dei tacchi delle donne sul selciato, il rimbombo dei bassi proveniente da una discoteca lontana, le sirene delle ambulanze. Tom Egeland, Lo specchio dell'assassinoogni cinque anni in Svezia un uomo uccide una donna e la filma; questo fino a quando non s'incapriccia di una giornalista televisiva e, per attirare la sua attenzione, non si mette a commettere omicidi più ravvicinati. la giornalista stessa finisce per cadere nella sua trappola, mentre un poliziotto piuttosto tordo d'incaponisce a indagare sull'uomo sbagliato. uhm. non si può certo dire che questo sia un brutto libro: è il classico giallo che ti cattura e ti spinge ad arrivare in fretta alla fine. la cosa che non mi ha convinto al 100% però è stato proprio l'assassino: secondo me non è stata approfondita abbastanza la sua psicologia. del resto è caldo, per passare il tempo va bene anche così.
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