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La consapevolezza che la sua vita si sarebbe conclusa di lì a pochi secondi lo spinse finalmente a chiudere gli occhi al contatto con l'acqua salata. Quando si era gettato dal ponte aveva provato un brivido di paura, eppure all'impatto col fiordo, dopo il salto nel vuoto, non aveva avvertito dolore. Probabilmente gli si erano spezzate entrambe le braccia. Le mani avevano un'angolazione innaturale e apparivano grigiastre. Istintivamente fu tentato di dare qualche bracciata, ma non servì a nulla, tanto era forte la corrente. Eppure non soffriva. AnziAnne Holt, Il ricattodopo il trauma della mia ultima lettura, avevo bisogno di andare sul sicuro e quindi ho preso in prestito un giallo di una scrittrice già apprezzata in passato. protagonista è ancora l'abile ispettore capo Hanne Wilhelmsen, che si trova davanti a un caso apparentemente semplice: un uomo solo in casa accanto al cadavere della moglie decapitata. le cose semplici però a volte sono quelle più complicate, difatti lei non si fa imbrogliare dalle apparenze e preferisce scavare, e a scavare il marcio salta sempre fuori. come se non bastasse la difficoltà del caso, Hanne deve fare i conti anche con la malattia terminale della sua compagna che le fa mettere in discussione gli ultimi vent'anni della sua vita. forse un po' meno brillante degli altri due libri che ho letto di questa autrice, il libro ha comunque tutte le caratteristiche per tenere desta l'attenzione fino alle ultime pagine.