Se fosse un storia sarebbe un nuovo inizio, un incipit…
Sarebbe il giallo che vuoi scrivere e comincia con un coltello, un semplice ma affilato coltello da cucina che colpisce lacera taglia. Che uccide: un coltello sporco di sangue abbandonato poi sul pavimento dove lo stesso sangue gocciola, quel caldo fiotto che poco prima scorreva nelle vene ed ora ristagna sulle piastrelle fredde di una stanza in una casa qualunque.
Voi non sapere, non potete sapere: non potevo farne a meno. Quando i miei occhi hanno visto, quando la mia mente ha capito, non ho potuto farne a meno…
No, non va bene: questo non sarebbe l’incipit: sarebbe un pezzo più avanti, un giallo non può cominciare con il racconto dell’ assassino.
Se fosse una storia sarebbe un inizio, l’incipit.
Sarebbe una storia d’amore, l’amore scabro e difficile, quello che va avanti nonostante tutto, che combatte e alla fine vince. Sarebbe i teneri baci sul collo, l’odore di buono di un dopobarba, le mani che solcano la pelle lasciando un dolce segno per non farsi mai più dimenticare. Sarebbe i litigi della quotidianità, lo stare senza parlarsi poi fare la pace di sera, sarebbe il sapersi senza dirsi.
I suoi occhi neri la guardavano, e dentro lei leggeva un amore infinito: il bisogno di non lasciarla andare, il sapore del lunghi anni che avrebbero passato insieme…
Ma no, neppure questo va bene: questo è un finale, un finale felice.
Se però lo capovolgi potrebbe essere un nuovo inizio, un incipit davvero, il tentativo maldestro di ricominciare, un bacio dato di sfuggita, la carezza lunga sulla schiena, un sorriso. Il litigio finito con una risata, le preoccupazioni divise, le gite spensierate…
Se fosse un storia.
Elizabeth Barrett Browing
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