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Incompetenza.it

Creato il 14 settembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Incompetenza.it

Nel 2008 Rutelli, Ministro dei Beni Culturali del Governo Prodi, decise di chiudere il sito italia.it per svariate ragioni: costava troppo, era fatto malissimo e non attirava nessun turista. Michela Vittoria Brambilla, però, dall’alto della sua carica l’ha fatto resuscitare.

Annunciato in pompa magna insieme a Brunetta e a Berlusconi, il “portale dei portali” avrebbe dovuto essere lo strumento per rispolverare l’immagine dell’Italia e rilanciare il flusso di arrivi, ultimamente piuttosto fiacco. Il risultato non è stato dei migliori.

Italia.it rimane un sito francamente mediocre e lacunoso. Non mancano strafalcioni ed espressioni dubbiose. Il paesaggio dell’Alto Adige risulta puntellato dai masi, Senigaglia è una un’isola perché la lunga distesa di sabbia fine è circondata di acqua, in Basilicata non bisogna assolutamente perdersi una corsa su un rollerbe, una discesa a bordo di un devalkart o una scivolata su uno snow tubing Mah. 

Al di là di ciò, il sito non è adatto a svolgere la sua funzione: promuovere l’Italia nel mondo. È tradotto, malamente, in solo cinque lingue. Tra tutti i siti ufficiali, si piazza al ventottesimo posto, su trentasei, per numero di traduzioni disponibili. Guidano la classifica il portale sloveno con ben 48 lingue e quello spagnolo con 31. Gli stessi traduttori si erano lamentati della paga esigua, però di certo l’opera non è eccelsa. Basti pensare che spiagge è stato tradotto in francese “plagues” che però significa piaghe, malattie. Da un url ufficiale ci si aspetta qualcosa di più che una traduzione maccheronica.

Non è un caso che, secondo alexa.com, il sito italiano è tra i meno consultati. Lo sopravanzano il portale svizzero, austriaco, olandese, spagnolo, tedesco, greco, irlandese, norvegese, danese, croato, serbo, svedese, sloveno, portoghese, inglese. Sostanzialmente quasi tutti.

Fino alla metà di giugno, a fare le veci di italia.it c’erano i siti esteri dell’Enit, l’ente italiano del turismo, che reindirizzavano ai siti delle singole regioni, questi sì ben forniti. Ma ora la Brambilla ha fatto piazza pulita affinché italia.it abbia il monopolio. E poi ci si chiede perché il turismo va male…


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