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Incontro a Cosenza della Rete Genitori Rainbow

Creato il 18 maggio 2014 da Makinsud

Nei giorni scorsi a Cosenza la Rete Genitori Rainbow, nata tre anni fa dalla Famiglia Arcobaleno, è stata ospite dell’Arcigay Eos con il cofondatore e presidente Fabrizio Paoletti per condividere e raccontare le proprie esperienze e per dare visibilità a molte persone che sono genitori e gay, uno status ancora non riconosciuto dalla legge italiana e dalla Chiesa Cattolica. Persone che per coronare il sogno di diventare padri e madri hanno intrapreso una relazione eterosessuale, nascondendo il loro orientamento sessuale. Il numero di queste persone,  secondo quanto risulta da un’indagine condotta nel 2008, risulta essere ingente ed è emerso che i figli di genitori gay e lesbiche in Italia sono almeno 100.000.

Il presidente della Rete Genitori Rainbow Fabrizio Paoletti, fiorentino e padre di una ragazza di sedici anni, ha raccontato la sua storia e la sua esperienza ad una folta platea di ascoltatori, ricevendo molte domande dai presenti curiosi di conoscere la sua storia, non vivendo la sua situazione di genitore omosessuale.

Rete Genitori Rainbow

Durante l’incontro, tra le tante storie raccontate è emersa quella di una donna che dopo aver ammesso la sua omosessualità e la separazione è stata vittima di stalking da parte del suo ex. A tal proposito, Fabrizio Paoletti ha annunciato che si creerà a Cosenza un gruppo di auto-mutuo aiuto, una delle attività principali della Rete Genitori Rainbow, dove si condividono esperienze personali senza esprimere giudizi.

Durante l’incontro Rete Genitori Rainbow a Cosenza il presidente Fabrizio Paoletti ha commentato:

C’era una maggioranza di coppie lesbiche e io di loro sapevo solo quello che si diceva. Se era vera la fama di rigide e “cattive”, i loro figli dovevano essere sotto un regime tedesco. Invece mi sono ritrovato in un giardino pieno di bambini che giocavano allegramente chiamando i loro babbi e le loro mamme”.

Secondo alcuni dati del 2011, l’11% delle separazioni giudiziali è dovuto all’omosessualità di uno dei due partner ed i figli sono, molto spesso, i primi a capire: “un figlio – continua Fabrizio Paoletti - non fa fatica ad accettare l’identità nella quale il genitore è felice, se nascono problemi è perché ad essere omofobico verso se stesso è il genitore”.

Fabrizio Paoletti durante l’incontro è stato protagonista di alcuni scatti fotografici con l’hashtag #nohomofobia per il flashmob organizzato il 17 Maggio prossimo dall’Arcigay Eos per la giornata internazionale contro l’omofobia e la transofobia, promettendo che tornerà a Cosenza per guidare la nascita del gruppo di auto-aiuto.


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