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Incontro con Gherardo Colombo

Creato il 16 maggio 2010 da Pivo
Incontro con Gherardo ColomboVenerdì sera ho avuto il piacere e l'onore di andare a sentire la presentazione dell'ultimo libro di Gherardo Colombo all'espace populaire.
Alla conferenza era presente anche un professore di filosofia del diritto dell'università di Aosta, che ha introdotto la conferenza con la presentazione del suo libro, illustrandoci la sua teoria della "resistenza"... resistenza al potere ed alla Pubblica Amministrazione. Argomento abbastanza interessante, ma trattato in modo un po' troppo filosofico, per i miei gusti.
Poco dopo è stato il turno del ex magistrato di "mani pulite", che si è rivelato essere un personaggio totalmente inaspettato: istrionico, teatrale, comico, ecc... E' stata una conferenza insolita, con lui a spasso per la sala conferenze a fare domande e battute (memorabile quella sulla giacca di una uditrice: "Mi ero ripromesso di non dire nulla, ma la sua giacca è veramente scioccante").
Però non ho apprezzato totalmente la sua "presentazione", l'ho trovata un po' troppo semplicistica. In sostanza riteneva che l'involuzione "legale" della nostra società e della nostra classe politica sia colpa nostra, perché lo Stato siamo noi cittadini e siamo noi i primi a calpestare la costituzione ed i suoi principi; siamo noi i primi ad infrangere le regole, anche le più basilari (divieti di sosta, limiti di velocità, ecc...). Per questo motivo, dobbiamo essere noi i primi a fare qualche cosa per migliorare la situazione. Ha addirittura aggiunto che nella nostra epoca siamo dotati di tutti i mezzi possibili per difenderci e per reagire in modo propositivo e che se non ci va bene il modo in cui viene fatta politica, possiamo costituire un nostro gruppo e farla noi come riteniamo più giusto. 
Ritengo che i principi di base del suo discorso siano giusti ma un po' troppo semplicistici; non funziona proprio così, non è così semplice ed immediato... diciamo che è stata più che altro una lezione di educazione civica, più adatta a dei ragazzi di 17-18 anni che ad una platea di adulti.
Nonostante tutto ci sono stati alcuni passaggi del suo discorso molto interessanti. Infatti ha analizzato la Costituzione in un modo diverso dal solito, ritenendo che l'art. preambolo della Costituzione  è il 53, quello che in parole povere dice ha tutti di pagare le tasse. Colombo, infatti, ritiene che senza soldi non si possono far rispettare tutti gli altri diritti. Dopo questo seguono gli articoli dei diritti fondamentali e successivamente quelli che organizzano "l'ordinamento della repubblica", organizzazione che serve proprio ad evitare che i diritti fondamentali vengano calpestati. (Come non condividere quest'analisi)
Un altra "perla di saggezza", passatemi il termine, è che nulla è in assoluto impossibile. Oggi come oggi ci sembra impossibile pensare che il principio "tutti uguali di fronte alla legge" venga prima o poi applicato; ma se avessimo detto 100 anni fa ad una donna dell'epoca, che il governo del paese sarebbe stato eletto dal popolo e che anche lei come donna avrebbe votato, di sicuro ci avrebbe preso per matti.
In conclusione ha elucubrato una semplicissima verità...
"essere liberi vuol dire poter scegliere, ma ogni scelta porta con se delle responsabilità... può capitare, a volte, che alcune persone, per non avere questa responsabilità deleghino ad altri le proprie scelte, ma facendo ciò smettono di essere uomini liberi" 

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