Mercoledì 08 Maggio 2013 15:12 Scritto da GiamPiero Brenci
Siamo a Fonte Diaccia a meriggio, che sono le ore più calde del giorno. La sorgente è così chiamata per la temperatura gelida dell’acqua cristallina che esce da un’incrinatura della roccia massiccia e ricca di licheni rossastri. Lo zampillo s’avvita nell’aria, s’inarca e, con uno scintillio argenteo, si getta nella piccola pozza sottostante.
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La voce novella
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Miei arguti Lettori avrete, oramai, ben compreso che quasi tutti i giorni il Nonno abbia delle incombenze da affidarmi ed io, in fondo, mi presti volentieri ad assolvere.
Siamo a Fonte Diaccia a meriggio, che sono le ore più calde del giorno. La sorgente è così chiamata per la temperatura gelida dell’acqua cristallina che esce da un’incrinatura della roccia massiccia e ricca di licheni rossastri. Lo zampillo s’avvita nell’aria, s’inarca e, con uno scintillio argenteo, si getta nella piccola pozza sottostante.
In quella pozza il mitico Sacco di Pulci ha affondato il muso e, mentre fa ‘frullare’ le orecchie, beve golosamente. Ma non disdegna di sbruffare godendo delle bolle argentee che gli gorgogliano accanto al muso: peggio di un discolo! Ed è inutile urlargli contro! La brezza scivola leggera sopra le chiome degli abeti e delle querce scompigliandole. Sul vicino affioramento roccioso reso caldo dai raggi solari, al punto di scricchiolare, c’è una grossa vipera con la sua lingua biforcuta che assorbe informazioni su ciò che la circonda.
Ogni minuto che passa il tepore rende l’animale più vigile e più reattivo: guai ad una preda che abbia la disavventura di scivolarle, disattentamente, accanto.
Questa, mie arguti Lettori, è una delle Regole i Madre Natura: il diritto a sopravvivere…
L’animale ‘sa’ che nessuno di noi: Peste, Medoro, Sacco di Pulci od io le daremo fastidio e c’ignora bellamente. Cosa che non ha fatto, ad esempio per uno scoiattolo quando questi è passato rumorosamente da un albero ad un altro.
Ma il piccolo fulmine peloso era troppo lontano per lei e troppo veloce per tutti.
Peste sta solfeggiando nel suo flauto delle note sottili, Sacco di Pulci si diverte con le bolle argentee nell’acqua, Medoro sta sdraiato sul retro del carro e sonnecchia.
Il vostro Narratore di Fiducia sta bevendo un mezzo boccale d’acqua di fonte. Che di magiare per ora non se ne parla, sperando, poi, di trovare qualche mela selvatica o un po’ di fragole. Sempre che Sacco di Pulci non ci arrivi prima di noi…..
Medoro apre un occhio e fissa qualcosa: un batuffolo di peli grigi sormontati da due enormi orecchie nere. E’ un piccolo coniglio selvatico che va annusando ogni filo d’erba o fiore colorato che gli si pari d’innanzi. Avanzando a scatti mostra, oltre la schiena arcuata, un batuffolo nero: la coda. Annusa l’aria ripetutamente mentre il naso gli si raggrinzisce tutto. E’ palese che sia un cucciolo sfuggito alla custodia della madre in una delle sue prime eccitantissime uscite alla scoperta del Grande Mondo.
Arrostito su uno spiedo di ginepro sarebbe ottimo, io credo! Ma se la mia è una ipotesi, la vipera pensa più concretamente di me, con un movimento lento e scivolato, si distende: nella radura di Fonte Diaccia sta per essere applicata una delle Regole di Madre Natura…..
L’essere che mi compare accanto ha tutto quello che dovrebbe avere un Folletto Dispettoso, stando alle descrizioni che se ne fanno nelle Ostarie : orecchie a punta, due piccole corna, gambe da cerbiatto con piccoli zoccoli, occhietti furbi e capelli ribelli.
< Salve a tutti… Guarda Pellegrino che nessuno di voi Umani può intervenire.E nemmeno nessuno di noi, Esseri del Bosco. Il destino di Coda Nera è in bilico che Madama Vip ha fame e tanta! – sibila Disp di cui già vi parlai. Lo rammentate? Già!
Madama Vip è sul bordo roccioso ove il calore accumulato dal sole la rende iperveloce, che essendo un animale a sangue freddo ne ha estremo bisogno.
Coda Nera segue il movimento di una leggiadra libellula colorata non rendendosi conto che ogni balzello l’avvicina a quella ‘corda’ grigiastra abbandonata sulla roccia.
Immagino, miei arguti Lettori, che entro pochi secondi l’ignaro Coda Nera sarà a ‘tiro’.
Ed infatti Madama Vip si è già acciambellata con la parte superiore del corpo ‘armata’ come una molla! Slancerà in avanti la testa, spalancherà la bocca e i denti veleniferi, come aghi aguzzi, penetreranno oltre i peli grigi per depositare il loro mortale fardello.
< Così sarà e così deve essere, Pellegrino…. O, forse no! Quel coniglio là, di pelo nero con la punta delle orecchie bianche ‘ a neve’ è chiamato Ivan!- sibila Disp, che vi rammento è in grado di ‘leggere’ i miei pochi pensieri. Tant’è che aggiunge: - Si, avevo detto che nessuno, Umano o Essere del Bosco può intervenire. Ma v’è un’eccezione: un altro essere della stessa specie della preda… Già, è proprio come pensi tu…Come se l’ultimo arrivato accettasse di sostituirsi alla preda designata. E le Leggi di Madre Natura non verrebbero distorte. Comprendi? Una specie di scambio sacrificale –
Ora miei arguti Lettori posso asserire di NON aver compreso perfettamente il ragionamento di Disp? Ma deve esservi del vero in quanto detto dal dispettoso Folletto.
Ivan è ben più grosso di Coda Nera e mi pare di percepire l’indecisione di Vip.
Ingoiarsi il coniglio nero le donerebbe quasi un mese di cibo…. E Coda Nera, vittima designata ed inconsapevole, passa a meno di una spanna dai denti veleniferi della Vip.
Ivan avanza spavaldamente con balzi armonici con i quali schiaccia gli steli d’erba e scuote i gambi delle orchidee selvatiche rosso screziate disturbando alcune api che suggevano il nettare e ronzano, quasi, irate.
Vip ha ripreso la sua postura ‘a molla’. I feroci occhi a fessura seguono Ivan e ne valutano posizione e distanza. Il predatore sa di non avere molti tentativi: due o tre, al massimo. Ivan con il prossimo balzo sarà a ‘tiro’…
Percepisco il ‘singulto’ di Disp e del Peste. Ed anche Medoro pare più attento…
Vip è immobile, ma l’aria intorno a lei vibra di potenza repressa. I suoi muscoli scattano, la bocca spalancata e i denti veleniferi in bella mostra, con una velocità che rende l’immagine confusa. Ma, inspiegabilmente la testa ‘scavalca’ Ivan: a vuoto!
Ho anche, l’improponibile, visione di una stilla di veleno che, per il contraccolpo, schizzi da uno dei denti veleniferi e si perda tra l’erba.
Con una velocità che il mio sguardo fa fatica ad afferrare Vip recupera la posizione di partenza e fissa il coniglio immobile, con le orecchie che paiono tremare di paura….
Miei arguti Lettori, v’ho mai presi in giro o detto fanfaluche? No, vero?
Ma so che nonostante la vostra fiducia farò fatica a farmi credere…..
Ho il fondatissimo sospetto che il coniglio, Ivan, abbia sventato il primo attacco con una mossa suicida: è andato incontro a Vip!
Questo avrebbe portato il predatore, che si attendeva un arretramento, fuori misura.
Ivan allunga bruscamente le zampe posteriori con le orecchie bianche in punta, che la velocità del movimento dispongono in orizzontale.
Il corpo di Ivan colpisce il collo di Sacco di Pulci con uno schiocco secco.
Sacco reagisce fulmineamente, solleva la testa dall’acqua gelida e si scuote irato.
Ivan ricade a due passi dall’affioramento roccioso, fuori dalla portata di Vip che appare interdetta e si mantiene acciambellata con il collo ad ‘esse’ pronto a scattare.
Sacco, palesemente arrabbiato per il proditorio colpo subito, continua a scrollarsi di dosso l’acqua gelida e finisce per irrorare la vipera.
Cosa che lei non deve gradire in quanto le sottrae calore e dovrebbe renderla un po’ più lenta. Già, ma di quanto?
Ivan avanza alla volta del rettile con le orecchie tenute a stendardo. Il balzo è fulmineo, ma al momento di staccarsi completamente dal suolo, il coniglio arcua il corpo e si trasforma in un ‘tuffatore’ apparentemente diretto verso Vip, verso il suo carnefice.
La traiettoria cambia di colpo e lo scatto di Vip, a bocca spalancata e con i denti veleniferi in bella mostra, va clamorosamente a vuoto. La vipera è, ora, distesa al suolo mentre viene irrorata ancora dall’acqua gelida che Sacco allontana dal suo pelo grigio smorto.
Percepisco, miei arguti Lettori, che il predatore sia disorientato da questo nuovo errore.
Mentre si acciambella per un terzo attacco mortale Ivan, con un nuovo balzo elegante, la scavalca obbligandola ad un capovolgimento di fronte. Ora le rimane un solo ‘colpo’ in canna. Ma è sempre letale!
Ivan come un fulmine scatta, scarta, passa di lato e, ad ogni salto, diviene più baldanzoso ed irridente. Faccio fatica a seguirlo con lo sguardo.
Vip finisce con l’attaccare ancora, ma mi pare senza convinzione e fallisce.
E Ivan giunge ad immobilizzarsi nel raggio d’azione di Vip. Una sfida che non può essere ignorata, credo. La vipera si muove e riprende la posizione a molla. Ho sentito dire che questi movimenti lenti possano ipnotizzare la preda, ma non con il coniglio Ivan!
E mentre la Vip si appresta all’assalto mortale accadono quattro cose in rapida, fulminea successione: un’ombra taglia la radura, un verso acutissimo la riempie, Vip scivola nella sua tana e gli artigli di un falco la mancano di un capello stridendo sulla roccia. Il volatile, che a terra sa di essere vulnerabile, con alcuni colpi poderosi delle ali torna in volo. E la sua ombra scivola sopra la radura: minacciosamente.
Vip ha il suo grattacapo personale, credo.
Coda Nera deve aver compreso quale rischio ha corso e se ne sta, tremante, sotto un cespuglio mentre Ivan, usando Sacco di Pulci come riparo contro il falco, si sta abbeverando con un certo sussiego.
Sacco ‘frulla’ le orecchie come se ridesse: e so che lo sa facendo. Lo fa anche quando mi ‘ruba’ le mele e le divora con quell’aria sorniona.
< Già, Pellegrino, queste sono le Regole di Madre Natura: raramente, ma talvolta accade. Il predatore fallisce la preda e ‘ agitandosi ’ attira l’attenzione di un altro predatore.E ti posso garantire che Penna, lassù, non fallisca tante volte. Forse è stata la presenza di Sacco o il doppio bersaglio che avrebbe potuto afferrare anche Ivan….
Ah, prima che tu me lo domandi, Pellegrino… Ivan in una delle sue vite precedenti è stato un’astuta volpe. Un'altra volta è stato un forte lupo dominante, ma è stato sempre chiamato Ivan…. Già, Ivan il Terribile!
Perché sfida Penna, Vip, qualche volpe e qualche cane selvatico? Perché è Terribile e irriverente….. Non ti ricorda qualcuno? – e Disp estrae dalla sacca il flauto e la sua fionda a rotazione, poi, ammiccando furbescamente, chiede al Peste: - Ehi compare, che ne diresti di una battaglietta a colpi di resina d’abete? Che oggi mi sento in gran forma! –
Peste e Disp scompaiono nel bosco suonando allegramente i loro flauti.
Coda Nera scivola via alla ricerca della madre mentre Ivan si netta il muso con le zampette anteriori.
Pare guadare Sacco e, come a chiedere scusa per il colpo al collo, ‘frulla’ le orecchie imitando il cavallo che sbruffa paziente. Infine Ivan, detto il Terribile, schizza via agile ed elegante con la sue orecchie “a stendardo”.
- Ma tutti a me debbono capitare, miei arguti Lettori? – mi domando a voce alta. Medoro sbadiglia e poi muove la grande testa come se stesse annuendo: mi mancava!
Come se il battagliero coniglio Ivan, detto il Terribile, fosse una cosa normale!
Ma qui siamo nel Grande Bosco, gente, e bisogna pur adeguarsi alle Leggi che Madre Natura ha dettato ed impone.
Leggi rigide e ferree… Anche se pare che vi sia qualcuno, irriverente per altro, che le interpreti, a modo suo.
Alla prossima….. forse!.
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Le immagini sono gentilmente fornite da Rubens Fogacci e Gabriele Brenci
© VoceNovella ideata e realizzata da GiamPiero Brenci www.basiliscohistory.it e recitata da Edoardo Camponeschi che pubblica con Menestrandise Audiolibri Indipendenti i 13 episodi delle < VociNovelle Nel Bosco>
L’Autore pubblica < ISTORIE DI UN BASILISCO > con la Maglio Editore