Thanks to Niccolò Caranti.
Ieri sera si è svolto l’attesissimo incontro a Palazzo Chigi tra il Premier Enrico Letta e il leader del Pdl Silvio Berlusconi. Un incontro durato più di tre ore e a cui erano presenti anche Gianni Letta e Angelino Alfano. Il tema dominante era la questione dell’aumento dell’Iva e l’approvazione del piano di occupazione, ma implicitamente ciò che premeva era capire se la stabilità del governo fosse stata minata dalla sentenza di martedì scorso al processo Ruby che ha condannato Berlusconi a sette anni di detenzione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, che ha fatto scatenare le fila del centro-destra.
A quanto pare, però, il colloquio di ieri sera sembra essere stato positivo ed edificante. Letta si è mostrato capace di mediare tra le richieste del Pdl (senza il cui appoggio, è chiaro, cadrebbe il governo) e le pressioni del resto dei deputati, accordando la proroga dell’aumento dell’Iva (che dovrebbe passare dal 21% al 22%) per tre mesi, fino a settembre prossimo, e poi ancora fino a dicembre. A criticare questa decisione sono intervenuti alcuni esponenti del Pdl, come il capogruppo Brunetta per cui il semplice rinvio è “una presa in giro”.
I due politici si sono trovati d’accordo anche per quanto riguarda il piano di rilancio dell’occupazione giovanile, con l’investimento di un miliardo di euro, provenienti da fondi della Comunità Europea, in incentivi per i contratti a tempo indeterminato in Meridione per chi ha tra i 18 e i 29 anni. Secondo il Presidente di Confindustria Squinzi, però, questo deve essere solo l’inizio.
Dunque, Letta e Berlusconi sembra siano riusciti a trovare un canale di comunicazione diretto e dialogico, in cui si sono trovati dei punti di accordo importanti in vista del vertice europeo in materia economica di giovedì e venerdì prossimi. Proprio sulla precedenza data alle questioni economiche ha messo l’accento Letta, quando si è parlato della riforma della giustizia e della sentenza del processo Ruby, di cui gli esponenti del Pdl lamentano l’incostituzionalità. Nonostante questa divergenza, varie fonti confermano che l’incontro sia stato positivo; e ciò lascia presagire che non ci sia volontà da parte di Berlusconi di porre in bilico l’assetto del governo.
Articolo di Miriam Barone