Mi riferisco a un mio post di qualche tempo fa sull'imminente esordio letterario di Fabrizio Corona, nel quale, con un certo voluto sarcasmo, giungevo alla conclusione (il termine più esatto, sarebbe "insinuavo") che l'autore era - di fatto - un incapace. Naturalmente non avevo letto niente e per questo la mia era una considerazione colpevolmente pregiudizievole. Ora invece posso dire di aver rimediato. Chi ha ucciso Norma Jean? è uscito e grazie a Booksblog.it che ne ha riportato l'incipit e ad Abo di MondoBalordo, che sul suo blog letterario (a proposito se vi interessano i libri, vi consiglio di dare un'occhiata alle sue recensioni) ne ha pubblicato un breve estratto gentilmente messo disposizione da Agent Zero su Goodreads, posso mostrarli anche a voi e dimostrarvi così tutta la mia arroganza.
Ecco qua l'incipit:
Prologo
Mi chiamo Nick Zaro. Sono un paparazzo. Lavoro per tutte le grandi riviste di gossip italiane, loro mi pagano bene, io faccio in modo che vendano centinaia di migliaia di copie. Se i direttori mi incontrano per la strada fanno finta di non conoscermi, ma quando entro nelle loro pompose redazioni, nei loro pomposi palazzi del centro, manca poco che stendano un tappeto rosso dalla porta alla loro pomposa scrivania. Mentre aspettano di vedere il materiale che gli ho portato hanno l’espressione di uno che è sull'orlo dell'orgasmo. E io non li deludo mai. Sì, perché io sono uno bravo, uno che porta gli scoop, scatto servizi che per loro possono significare una settimana in tv a mostrare tronfi le foto che ho fatto io. Come se gli autori del servizio fossero loro, come se avessero aspettato loro per ore su un albero o dietro una siepe, se avessero premuto loro il dito sul pulsante della macchina fotografica… Come se avessero fatto molto di più che firmare il buono di vendita per comprarsi il mio lavoro.
E l'estratto:
Io sono specializzato in missioni impossibili, nella mia vita ho avuto più avventure di James Bond, più donne di Rodolfo Valentino, più guai di Al Capone. Ho fatto più soldi di Rockefeller e ne ho spesi più di Marilyn Monroe in vena di shopping, ho avuto alti e bassi, ho pochi amici e tanti nemici. Vivo di notte come il conte Dracula, adoro le auto potenti e Al Pacino in Scarface.
Tra un caffè e l’altro avevo finito per caricarmi la barista che, forse impressionata dalla grandezza del mio teleobiettivo, mi aveva fatto capire di non disdegnare la mia compagnia.
«Mi spiace ciccino, sarà per un altra volta. Lui è pazzo di me…» aveva trillato Miss Vallettina nel mio auricolare. Ma perché quelle come lei parlavano sempre come nei cartoni animati? E poi ciccino poteva dirlo a sua sorella.
«Nessun problema, darling. Fammi un fischio la prossima volta. Passo e chiudo.»
Avete capito allora a cosa mi riferivo? Ho detto che il suo romanzo avrebbe potuto scriverlo solo un ghost writer. No.
L'ha scritto lui.