Incrociamo le dita

Ho un debole per le decisioni irrevocabili, soprattutto quando lo rimangono. Le dimissioni irrevocabili, poi, mi fanno impazzire: ci vedo dentro un “andate a cagare” di alto profilo epico. Perciò confesso che le dimissioni irrevocabili di Massimo Bordin mi hanno emozionato.Avrei preferito fosse stato in diretta, una di queste domeniche, con maggior cura del dettaglio – chessò, sfregiando Pannella con l’acido – ma non si può avere tutto dall’epica. E però immaginate dimissioni irrevocabili con Pannella che sbatte contro le pareti dello studio, con le mani in faccia, urlando “mi hai sfregiato, mi hai sfregiato”: dai tre ai cinque anni di carcere, giusto il tempo di sfornare un best seller da far tremare i polsi a sei generazioni...Si esagera, naturalmente. E però bravo, Bordin, meglio tardi che mai.
Intanto, c’è da considerare che le queste dimissioni sono irrevocabili, sì, ma avranno decorrenza d’effetto solo dal 1 agosto: da direttore a Bordin toccherebbero altre tre conversazioni domenicali con Pannella, prima delle quali quella di domani, che presumibilmente – conoscendo Pannella – dovrebbe andare in onda durante la finale dei Mondiali di calcio. Sei generazioni hanno ancora la tenue speranza di poter leggere quel best seller. Incrociamo le dita.
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