Incubo al Pronto soccorso, il Policlinico apre una inchiesta

Creato il 14 febbraio 2012 da Lalternativa

Tra incredulita’, strenue difese di categoria e indignazione, la denuncia de L’Alternativa e’ servita a qualcosa: infatti il Policlinico, in una nota affidata al suo addetto stampa Daniele Amoruso, ha assicurato che ”il racconto degli avvenimenti accaduti nella serata del 12 febbraio al Pronto Soccorso del Policlinico di Bari, ha reso necessaria una immediata verifica: il Direttore dell’Unità Operativa ha disposto un’inchiesta specifica che appurera’ se ci sia stato un comportamento inappropriato da parte del personale”.

Ci sembra un risultato dignitoso, al quale si affianca l’impegno del sindaco di Bari, Michele Emiliano che, sulla propria pagina facebook, ha scritto che ”interpellera’ l’assessore regionale alla Sanita’, Ettore Attolini, affinche’ spieghi cosa e’ accaduto quella sera”.

L’intento della nostra denuncia non era certo quello di screditare il lavoro dei medici e degli infermieri, ma solo riportare fatti dai quali ognuno e’ libero di trarre le proprie conclusioni.

Nella nota il Policlinico precisa che ”sul piano medico-assistenziale le cure prestate alla paziente con crisi ipertensiva sono state del tutto pronte e pertinenti”. Ma purtroppo non la pensano cosi’ i parenti della signora alla quale e’ anche rimasto sul braccio il ricordo di quella serata: un’ematoma tra il nero e il viola causato dall’ago della flebo. Per carita’, nessuna accusa, gli aghi pungono e fanno male. Anche alla visita di leva, ricordo, alcuni infermieri lasciavano simili souvenir.

La nota del Policlinico, che trovate tra i commenti, esattamente dove l’abbiamo ricevuta, fa precisazioni anche sui minuti di attesa e gli orari in cui veniva misurata la pressione. Inoltre, dice che: ”alle ore 20:37 la Pressione Arteriosa era scesa a 165/85. Sono stati eseguiti un elettrocardiogramma (risultato nella norma) e un prelievo per esami ematochimici”. Detto cosi’ sembra quasi che elettrocardiogramma e esami del sangue siano stati fatti alle 20,37, o pochi istanti dopo, e che il risultato di entrambi gli accertamenti si sia avuto immediatamente. Non ci risulta’: l’elettrocardiogramma e l’esame del sangue, come si legge nell’articolo, sono stati fatti piu’ tardi, certamente dopo le lamentele e le richieste dei parenti.

La paziente, recita poi la nota del Policlinico, era ”tenuta in osservazione”. Peccato che questa osservazione consistesse nel farla attendere seduta sulla panchina della sala d’attesa.

Comunque sia, lo ripetiamo, non vogliamo a tutti i costi fare apparire il pronto soccorso un inferno. Abbiamo solo raccontato quello che e’ accaduto, oltretutto non solo a una persona ma a molti altri pazienti, la stessa sera e nello stesso posto. E sappiamo, e speriamo, non sia sempre cosi’.

Ci fa piacere che alla nostra denuncia siano seguite le testimonianze di moltissime altre persone che raccontano di avere avuto esperienze simili alla nostra. E questo non perche’ ci piaccia che le cose non funzionino, ma perche’ e’ utile, oltre che un diritto, chiedere a gran voce una sanità migliore.

E siamo davvero felici che in un sistema che appare alquanto ‘opaco’, ci siano dei raggi di luce splendente, rappresentati dagli studenti di medicina che, nei loro commenti, hanno espresso la loro voglia di mettere, nella professione che faranno in futuro, tanto amore e passione.

E’ questo il ruolo dell’informazione: far riflettere e aprire uno spiraglio perche’ le cose cambino davvero.


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