Indagata anche la direttrice generale dell’Ospedale Maggiore di cremona Simona Mariani. Sanità troppo cara per i poveri mentre volano tangenti. E riemerge l’ombra della ‘ndrangheta con Antonio chiriaco: investiga l’Antimafia

Creato il 12 marzo 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Sì, anche lei, Simona Mariani, già tenuta d’occhio dalla Guardia di Finanza per l’uso dell’auto blu, è indagata. Quel che preoccupa, oltre al caso singolo della direttrice, in un’azienda ospedaliera dove ottimi primari hanno subito la sorte ben nota d’esser degradati, dove la direzione stessa ha invitato i primari stessi all’Happening di comunione e liberazione, e il presidio Oglio Po lotta per la sopravvivenza, è un sistema intero che viene sempre più alla luce. conosciamo il ritornello della “non colpevolezza” (qualcuno dice innocenza, ma è più corretto dire “non colpevole né innocente”, non si può assolvere prima né condannare prima della cassazione): intanto si indaga su un numero impressionante di dirigenti nominati dalla giunta Formigoni, e anche più volte. Medici di cremona che se ne vanno dall’ospedale Maggiore, anche questo è successo. E’ stato chiuso il poliambulatorio ex Inam. E poi su una fornitura emergono fatti poco chiari e addirittura deve intervenire la magistratura, anzi la Direzione investigativa Antimafia (!) in un settore come la sanità, il più importante per i cittadini.

Riporto l’elenco degli indagati da La Gazzetta di Mantova.

È stata fatta luce – spiegano sempre gli inquirenti – su articolati meccanismi per la creazione delle provviste di denaro utilizzato per le tangenti, che avveniva con la complicità del titolare di una finanziaria di Lugano, Giovanni Lavelli, cittadino elvetico, i cui uffici sono stati perquisiti, a seguito di rogatoria, dalle autorità locali. Le informazioni di garanzia sono state emesse a carico di Carlo Lucchina, già Direttore Generale della Sanità Lombarda; Danilo Gariboldi, Direttore Generale dell’A.O. «Mellino Mellini» di Chiari; Simona Mariani, Direttore Generale dell’A.O. di Cremona; Gerolamo Corno, Direttore Generale dell’Istituto Tumori di Milano; Pierguido Conti e Vincenzo Girgenti della «General Elettric Medical Systems Italia» di Milano; Alessandro Pedrini, già dipendente della Regione Lombardia; Massimo Streva della «Fratelli Scotti» impresa edile di Cinisello Balsamo; Battista Scalmani della «BS Biotecnologie» di Bergamo; Carlo Barbieri della «Brainlab Tecnologie» di Milano; Giuseppe Barteselli, dirigente presso l’A.O. San Gerardo di Monza; Bruno Mancini della «Biemme Rappresentanze» di Roma. Sono state, inoltre, effettuate acquisizioni documentali presso le Aziende Ospedaliere di Chiari, Sondrio, Cremona, Como, nonchè presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Ospedale San Gerardo di Monza.

Riemerge inoltre la figura inquietante di Antonio chiriaco, già direttore dell’Asl di Pavia, città dov’era stata nominata anche Simona Mariani. chiriaco è già stato processato, viene considerato sin troppo vicino alla ‘ndrangheta. Ha diretto per anni uno studio dentistico a San Bassano, vicino a Oscasale e alla discarica d’amianto di cappella cantone.

Simona Mariani è indagata per la fornitura di un’apparecchiatura diagnostica da parte della ditta Hermes spa, di Lo Presti. La fornitura fu salutata con immensa gioia dalla stampa compiacente, dove la sanità locale fa pubblicità. Potenti inserzionisti come l’Asl e l’azienda ospedaliera non incoraggiano certo il lavoro dei cronisti.

Il disgusto è profondo pensando ai cittadini che alle cure non hanno accesso perché i ticket costano troppo, non ci si possono permettere troppe malattie da vecchi pensionati se il vitalizio è basso. Simona Mariani è un nome dei tanti. Fa orrore un sistema sanitario lombardo sul quale la magistratura non indaga per nulla su forniture e appalti da parecchio tempo.


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