Di Grazia Serao. Indesit vende, Whirlpool compra. E’ stata annunciata ieri la cessione della Indesit Company, storico marchio di elettrodomestici italiano, alla società americana. L’accordo prevede l’acquisto la parte di Whirlpool del 60% della società della famiglia Merloni, per un valore di 758 milioni di euro.
Whirlpool acquista precisamente il 42,7% di Indesit da Fineldo, la holding del gruppo Merloni, oltre al 13,2% direttamente dalla famiglia Merloni e il 4,4% da Claudia Peroni. Il valore stimato di ogni azione è di 11 euro. La quota che la società americana si è aggiudicata gli garantirà il 66,8% dei diritti di voto. Whirpool lancerà poi un’opa (offerta pubblica di acquisto) sulle rimanenti azioni Indesit.
”Ci aspettiamo che questa opportunità posizioni il nostro business europeo su un percorso di crescita e di continua creazione di valore insieme a una società di riconosciuto standing e affermata quale Indesit” ha dichiarato Jeff Fettig, presidente e chief executive officer di Whirlpool Corporation.
Così Gian Oddone Merli, amministratore delegato di Fineldo ha commentato invece l’affare: “L’accordo annunciato oggi ha l’obiettivo di dotare Indesit di tutti gli strumenti per costruire un futuro solido e sostenibile. Nel corso di un dialogo durato molti mesi, Whirlpool ha dimostrato di essere il partner giusto in grado di esprimere una progettualità che premi il percorso di crescita e di attenzione alla qualità che ha sempre caratterizzato Indesit”.
I potenziali benefici che Indesit può trarre da questo investimento sono molteplici, tra cui l’appetibile possibilità di poter valorizzare il proprio know-how e i propri prodotti su scala globale.
Il titolo azionario a un’ora dall’inizio delle contrattazioni ha guadagnato il 2,47% a 10,79 euro dopo che ieri aveva chiuso con +0,29%.
Intanto Fiom e Ugl vigilano sulla liceità dell’accordo, chiedendo al più presto un incontro col Governo e col Ministro dello Sviluppo Economico, affinché assuma “su di sé – si legge in un comunicato Fiom – la responsabilità di neutralizzare qualsiasi conseguenza negativa di questa operazione sugli assetti industriali e occupazionali di entrambi i gruppi interessati”. Il timore infatti è che gli impegni industriali, finanziari e occupazionali assunti da Indesit con un precedente accordo di riorganizzazione, vengano rimessi in discussione dalla nuova proprietà.
L’acquisizione del controllo di Indesit è già al vaglio del Tribunale di Ancona (che ne disporrà l’autorizzazione) e delle autorità antitrust. Si auspica, spiega Whirlpool in una nota, che l’operazione venga conclusa entro la fine del 2014.
Già lo scorso anno le vicende economiche del gruppo Indesit avevano destato preoccupazioni. Nel giugno 2013 l’azienda marchigiana aveva proposto un piano di 70 milioni di investimenti in cambio del via libera allo spostamento di parte della produzione in Polonia e Turchia e il riconoscimento di 1.425 esuberi da trattare senza procedere a licenziamenti, ma solo con solidarietà, Cig, pensionamenti e incentivi. Un ipotesi che suscitò i malumori dei sindacati e le pressioni di Indesit, consapevole che la crescita delle produzione non era possibile con i costi imposti dall’Italia.
L’accordo definitivo venne reso noto nel dicembre scorso quando l’azienda presentò un piano di ristrutturazione che comprendeva la cigs per 1.783 addetti insieme a un piano di investimenti di 83 milioni fino al 2016.
Poi, nel 2014 l’apertura ad un socio estero e il 27 giugno la presentazione delle offerte vincolanti da parte dei compratori. Dopo una corsa a due con la turca Arcelik, Wihrlpool l’ha spuntata avanzando la possibilità di investire oltre 280 milioni nel nostro Paese.