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India, l’opposizione chiede un dibattito sui due marinai italiani

Creato il 13 marzo 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

La decisione del governo italiano di trattenere i due marinai, detti impropriamente marò, accusati in India dell’omicidio di due pescatori e di non farli ripartire per l’India ha scatenato tensioni e proteste nella Camera dei deputati di Nuova Delhi. L’opposizione di centrodestra ha infatti chiesto un dibattito immediato sulla svolta imprevista che ha preso la vicenda dei due marinai. Avevano infatti ottenuto un permesso temporaneo per il ritorno a casa, pur essendo in carcere, per merito del loro comportamento e della ritrovata rispettabilità internazionale dell’Italia. L’esito delle elezioni italiane danneggia però, oltre all’intera nazione, anche i due marinai. Il presidente della Camera indiana ha risposto al partito di centrodestra che intende concedere il dibattito, dopo però l’approvazione della nuova legge contro lo stupro e la violenza sulle donne.
Nel frattempo l’Italia, fra dicembre e oggi avrebbe dovuto impegnarsi per ottenere un processo internazionale, dato che i due pescatori – scambiati per pirati – sono stati uccisi in acque internazionali. Al contrario lo Stato italiano è riuscito solo a compiere una scelta ostile all’India e non in linea col diritto internazionale e la convenzione Onu sul diritto del mare.
Ieri nella zona in cui i due pescatori abitavano è esplosa la protesta, sia contro il governo indiano, sino a bruciare la bandiera nazionale, che quello italiano.

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