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India, segnali positivi per il rientro in Italia del Marò Latorre. Ma un giornale accusa: “Il loro rapporto sull’accaduto è falso”

Creato il 08 settembre 2014 da Nicola933
di Gabriella Maddaloni India, segnali positivi per il rientro in Italia del Marò Latorre. Ma un giornale accusa: “Il loro rapporto sull’accaduto è falso” - 8 settembre 2014

LatorreDi Gabriella Maddaloni. Buone notizie, per ora, si hanno riguardo un possibile rientro in Italia del Marò Massimiliano Latorre, dopo la richiesta inoltrata dai suoi legali a causa dell’ischemia cerebrale che ha colpito il fuciliere.

Sushma Swaraj, ministro Esteri indiano, ha garantito che il Tribunale di New Delhi non si opporrà ad un eventuale rimpatrio. La Corte, che stamattina ha esaminato l’istanza e chiesto parere al governo, ha aggiornato l’udienza al 12 settembre; i giudici hanno anche esentato Latorre, su richiesta della difesa, dall’obbligo di firma per 2 settimane al Commissariato di polizia a causa delle sue condizioni di salute.

Se il permesso di rimpatrio per 3-4 mesi dovesse essere accordato, i magistrati porranno delle condizioni di garanzia che l’Italia, da quanto si è appreso, è “pronta ad accettare”.

Massimiliano Latorre e il collega Salvatore Girone vennero accusati, nel febbraio 2012, di aver ammazzato 2 pescatori indiani mentre erano in missione anti-pirateria sulla petroliera “Enrica Lexie”, a largo delle acque del Kerala. Per questo sono trattenuti in India, agli arresti domiciliari presso l’ambasciata italiana di New Delhi, in attesa del processo che li vede imputati.

Il quotidiano Industan Times, tuttavia, sostiene che i 2 Fucilieri “presumibilmente cercarono di coprire il loro operato spingendo il capitano della petroliera ‘Enrica Lexie’ a inviare un rapporto per le organizzazioni internazionali di sicurezza marittima in cui si sosteneva che i pescatori erano armati e che questo fu alla base della decisione di sparare“. Un’anonima fonte del Ministero dell’Interno indiano ha riportato al giornale che “il capitano della ‘Enrica Lexie’ generò un rapporto via e-mail in cui si sosteneva che 6 dei pescatori a bordo del peschereccio St. Antony erano armati. Ma gli investigatori indiani verificarono che tutti gli undici pescatori a bordo erano disarmati. Non c’erano armi sul peschereccio. [...]L’obiettivo era quello di presentare i pescatori come pirati”.

Il quotidiano asserisce che gli agenti anti-terrorismo della Nia non hanno voluto commentare tali dichiarazioni, limitandosi a commentare che “presenteremo il rapporto con i capi di accusa al tribunale che deve processare i due militari (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone) una volta che tutte le questioni sollevate saranno state risolte dalla Corte Suprema”.


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