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Indian – Pacific: Adelaide to Sydney

Creato il 01 settembre 2012 da Guidoeug @EugenioGuidotti

Sydney, NSW, 1 set 2012, ore 13:49, ostello

La partenza non è stata delle migliori. A parte l’essere costretto a prendere un taxi per arrivare in stazione, il mio spirito conservatore backpackeriano si è risentito per questo spreco, ho avuto per la prima volta da quando sono qui l’esempio pratico del dover rispettare le regole. Anche se non si vorrebbe.

Arrivati alla stazione presento i biglietti e mi faccio assegnare il posto, dopodichè mi siedo ed aspetto che aprano le carrozze ai passeggeri. Mentre guardo il mio zaino che sembra ancora quasi nuovo nonostante quello che ha passato, mi chiedo quanto possa pesare. Allora mi alzo e vado a chiedere alla signora che imbarca i bagagli pesanti se posso usare un attimo la bilancia per pesare lo zaino. Lei non è entusiasta, ma lo diventa quando scopre che il mio zaino pesa sedici chili. Anziché farmi i complimenti per l’abilità di viaggiare leggero dimostrata, quella mi guarda e dice: “Dovresti imbarcarlo”. Io replico: “No, guardi, non posso”, ma lei stronca tutto con un: “No, no, non è che puoi: devi!”.

L’ho odiata. Tantissimo. Da Perth a qui non l’avevo stivato e nessuno aveva detto nulla. Adesso me ne devo separare. Ho provato a dirglielo, ho provato a fare l’italiano: guardi ho delle cose che mi servono per il viaggio, c’è una canna da pesca all’interno ed è molto delicata, se lo avessi saputo prima avrei fatto lo zaino diversamente, da Perth nessuno mi ha fatto problemi. Qui non siamo in Italia, quindi il mio zaino è scivolato lentamente lungo il nastro trasportatore fino a scomparire dietro ad una tenda nera. Ciao zaino, ci rivediamo a Sydney.

Sono allora andato a fare un giro per il negozio di souvenir della stazione. E’ incredibile quanti gadget e stupidaggini dell’Indian – Pacific vengano venduti ai turisti. Magliette, cappellini, portachiavi, quadernini, calamite, pupazzetti e ogni sorta di chincaglieria. E c’è la fila per comprarli. Io non sono così, ma quando lavoravo al cinema, accanto all’interruttore della luce c’era una spilletta, una pin, del Ghan, il treno da Adelaide a Darwin. Mi sarebbe piaciuto averne una della tratta che ho fatto io, ma purtroppo non c’era. Pazienza, ho pensato, il biglietto è sempre un bel ricordo. Salito sul treno incontro Dave, il mio stuart di carrozza. Avete presente quella signora che c’era a venire qui da Perth, tutta carina, sempre sorridente, sempre gentile, tutta zucchero e amore? Bè quella è storia. Ora c’è Dave, un australiano di origine irlandese che ha una parlata che non si capisce nulla ed i denti storti. Bè che fa Dave come prima cosa? Ritira e straccia i biglietti. Tutti. Bum. Spariti. Quando il treno ha iniziato a muoversi ed a lasciare Adelaide non ero assolutamente contento, ma poi il sonno ha avuto la meglio ed io mi sono addormentato col movimento soporifero del treno.

Al mio risveglio guardo fuori dal finestrino e vedo l’Irlanda. Una distesa di verde e colline a perdita d’occhio, solo costellata ogni tanto da alberi inconfondibilmente australiani. Era bellissimo. Il tempo un po’ nuvoloso non faceva che accentuare il verde dei prati, delle colline e degli alberi. Poi, proprio quando stavo per cominciare a perdere la speranza, nei dintorni di Gladstone sono arrivati anche i canguri, o meglio i wallaby, i loro cugini più piccoli. Un viaggio attraverso l’Australia non è tale se non si vedono un po’ di canguri e questi wallaby che correvano paralleli al treno erano bellissimi. Vederli allo stato brado e vederli in uno zoo non fa lo stesso effetto e tutto questo ha spazzato via gli umori cattivi e ha fatto ritornare il buon umore. Ad un certo punto iniziano una sfilza di piccole comunità rurali che si susseguono fino a Broken Hill. Questo tratto è molto diverso dal primo. Da Perth ad Adelaide era tutto deserto o quasi. Qui invece è tutto verde, con campi coltivati e paeselli che si susseguono su tutta la linea anche se ogni tanto si incontrano tratti di terra vergine in cui l’uomo sembra non avere inciso nulla della bellezza originale dei luoghi.

Prima che scenda la notte il treno fa una sosta a Broken Hill. Questa vecchia città costruita nel mezzo di niente si è sviluppata grazie all’argento trovato nel sottosuolo e la sua vita è talmente legata a quest’attività che le sue vie hanno il nome dei metalli che vi vengono estratti. La via principale è Silver Street.

Scende la notte sull’Indian – Pacific e così un sonno inquieto. Al risveglio le Blue Mountain, con il loro profilo di un blu intenso, annunciano ai viaggiatori che Sydney è prossima all’arrivo. Non resta che recuperare lo zaino sperando che la canna da pesca sia ancora intatta.

Welcome to Sydney!

 



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