Capita che ti svegli in un giorno di Novembre e guardi fuori dalla finestra e sai che è Novembre ma sembra Maggio e tu vorresti che lo fosse ma non quello che deve venire bensì quello che è stato ma la tua macchina non è una Delorean quindi tira a campare che è meglio che giovedì è tanto vicino ed il tuo corpo ha solo tanto bisogno di spegnersi per 4 giorni.
Capita che pensi a delle cose che ti si affacciano nel cervello senza ragione o forse per tutte le ragioni del mondo e anche se non ci vuoi davvero pensare sono lì come un chiodo, tanti chiodi in fila che non vengono scacciati da niente e da nessuno e che finiranno per coprirsi di ruggine lo sai solo che non puoi farci niente. Non vuoi farci niente.
Capita che pensi ai principi e a quanto odii questa parola e a quanto odii sentirla ripetere a sproposito perché in fondo i soli principi che ti interessano sono quelli fondamentali tipo pace, amore, giustizia, libertà e queste cose qui e che le questioni di principio avvelenano il sangue e nonostante questo continui a fartene. E a subirle. Senza fare niente. E via giù un’altra frustata e resistere. E quando ti chiedono “ma come fai” non sai rispondere perché non lo sai nemmeno tu. Però lo fai e se un mese fa ti sentivi una strafiga adesso inizi a sentirti stupida. Un po’. Ma sorridi perché ti hanno detto che quando sorridi fai paura e francamente sembrava un complimento.
Capita che le persone vedano delle cose che tu non vedi o che scegli di ignorare e quando te le raccontano ti lasciano un po’ stordita perché Santa Madonna Incoronata ma ho una scritta al neon in fronte invisibile solo a me? Perché continuate tutti a ripetermi la stessa cosa? Siete incredibili o forse siamo noi ad esserlo.
Whatever.
Capita una magnifica estate indiana.
Buon ascolto.