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Indicatori e indici, comunicare la sostenibilità

Creato il 16 novembre 2011 da Progettiambiente

Indicatori e indici, comunicare la sostenibilità

Nell’ambito della sostenibilità e della qualità ambientale e sociale, ricerche ed analisi sono attualmente spesso legate a processi di ranking e benchmarking (classifiche e comparazioni), che possono riguardare la scala urbana o la scala nazionale. Questi processi si riflettono più o meno direttamente nei modelli di comunicazione.

Il benchmarking, sia a livello nazionale che a livello urbano, è uno strumento sempre più diffuso nel processo di “raising awareness” e di diffusione della conoscenza dei contesti socio-ambientali.

In Italia, il più noto di questi strumenti è certamente Ecosistema Urbano, la nota classifica delle città italiane capoluogo di provincia, editoriale de Il Sole 24 Ore. A livello Europeo, attraverso l’iniziativa “Informed Cities” (http://cms.iclei-europe.org) – progetto Europeo della durata di 3 anni che ha come obiettivo il rafforzamento delle connessioni fra ricerca e amministrazione urbana per la promozione della sostenibilità a livello locale – è stato promosso Urban Ecosystem Europe (Ecosistema Urbano Europa), report sulla valutazione dello stato ambientale di alcune città europee attraverso un set di indicatori.

Oltre ai report, sono disponibili in rete piattaforme che consentono la visualizzazione, attraverso interfacce grafiche interattive studiate per rendere immediata la comunicazione, le performance di città e Paesi relativamente a questioni sociali e ambientali.

Sempre a scala urbana, nell’ambito della campagna “Soot-free for the Climate!” è stato sviluppato “The European City Ranking – Best practices for clean air” (http://sootfreecities.eu/), una graduatoria che valuta le strategie implementate dalle amministrazioni locali per ridurre le emissioni di PM10, in modo da stimolare il confronto e promuovere azione per il raggiungimento degli standard imposti dalle normative Europee. Ben poco incoraggiante è il fatto che Roma e Milano, le due città italiane incluse nella graduatoria, occupino gli ultimi due posti.

Segnaliamo infine, per quanto riguarda comparazioni a scala Nazionale, il Better Life Index dell’OECD e il Global Adaptation Index.

OECD Better Life Index (http://www.oecdbetterlifeindex.org/#/) consente di visualizzare, attraverso un’interfaccia grafica, la graduatoria della qualità della vita in diversi paesi, definita attraverso fattori chiave quali ambiente, educazione, salute e così via. La classifica non è statica, ma è possibile vederne le variazioni a seconda del peso assegnato ai vari fattori, modificabile dall’utente.

Il Global Adaptation Index (http://gain.globalai.org/) combina la vulnerabilità verso i cambiamenti climatici con la capacità di implementare la resilienza verso queste sfide. Benché l’esito della classifica sia in sé scontato, i paesi più poveri, che sono molto spesso i più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, non hanno mezzi economici per attuare strategie di difesa, è interessante soffermarsi sulla composizione dei fattori di vulnerabilità (cibo, salute, infrastrutture, acqua) di ogni Paese.

Classifiche e comparazioni si basano sulla raccolta di dati e sull’uso di indicatori e indici, che sono la riduzione a valori oggettivi, significativi e comparabili di una realtà complessa. Benché la rappresentazione della complessità socio-ambientale attraverso indicatori numerici comporti certamente una certa riduzione semplicistica, l’elaborazione di indicatori di sostenibilità e il successivo benchmarking tra città o Paesi ha il pregio consentire all’opinione pubblica di avere informazioni facilmente comprensibili e una rappresentazione immediata della situazione di un contesto in rapporto ad altri.

Autore: Valentina E. L. Preti


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