Indice Euribor, indagate 12 banche per sospetta manipolazione

Dopo il Libor un anno fa, un altro scandalo finanziario sull’indice Euribor sta per coinvolgere alcune banche

Dopo lo scandalo Libor (London Interbank Offered Rate – tasso interbancario ‘lettera’ su Londra) in Gran Bretagna, un articolo del Wall Street Journal anticipa che anche a Bruxelles il Commissario europeo per la Concorrenza, Joaquín Almunia, ha aperto un’indagine a carico di 12 banche per la possibile manipolazione dell’indice Euribor (EURo Inter Bank Offered Rate – tasso interbancario di offerta in euro). L’Euribor è il tasso di riferimento utilizzato come base di calcolo dei mutui a tasso variabile (tasso variabile = euribor + spread).
La notizia è stata confermata dal portavoce di Almunia, che non ha voluto specificare i tempi dell’indagine e neanche i nomi delle banche coinvolte.

A quanto pare, dunque, anche in Europa si sarebbe costituita una certa

“combine” tra alcuni dei 50 istituti soggetti alla comunicazione dei tassi teorici applicati ai prestiti. E proprio su questo aspetto potrebbero esserci in arrivo un paio di novità importanti, sollecitate sia dalla Commissione sia dalla BCE.
La prima riguarda il metodo di rilevazione dell’indice Euribor e la seconda l’autorità preposta alla vigilanza.

Sul primo aspetto va rilevato come finora si siano monitorati non i tassi applicati alle transazioni reali, bensì quelli che in teoria una banca avrebbe applicato sui prestiti agli istituti in perfetta sanità contabile, e ciò per evitare che esigenze di finanziamento a basso costo potessero spingere gli stessi istituti a truccare i conti. La BCE vorrebbe che, per la rilevazione dell’indice Euribor, fossero, d’ora in avanti, prese in considerazione solo le transazioni reali.

La seconda novità è che la vigilanza possa essere affidata all’Eba (European Banking Authority – Autorità Bancaria Europea), in sostituzione della European Banking Federation. Se ciò fosse confermato, si tratterebbe di una conseguenza simile a quella avvenuta in Gran Bretagna, dove lo scandalo del tasso Libor ha spinto il governo ad arrogarsi il potere di controllo al posto della British Bankers’ Association.

In quel caso, la Barclays aveva patteggiato una sanzione di 453 milioni di dollari, ammettendo le proprie responsabilità e facendo anche i nomi di Deutsche Bank, Crédit Agricole, Société Générale e Hsbc, oltre che dello stesso governo britannico.

Il dossier aperto da Bruxelles rischia di essere scottante per gli istituti coinvolti, visto che l’indice Euribor ha conseguenze sia sulle condizioni applicate alle banche concorrenti sia sulla clientela, dipendendo dal quel tasso la formazione delle rate di un mutuo o altre condizioni di diversi strumenti finanziari espressi in euro.

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