Il paniere che lo compone è rappresentato da 30 azioni americane a grande capitalizzazione che sono leader di mercato nei rispettivi settori, selezionate tra quelle quotate al New York Stock Exchange e, dal 1999, anche tra quelle trattate al Nasdaq. Il paniere viene periodicamente rivisto al cambiamento delle condizioni del mercato e su selezione degli editori della casa editrice americana Dow Jones del Wall Street Journal.
Il Dow Jones rappresenta circa il 25% della capitalizzazione della Borsa americana, e al suo interno può contenere anche titoli che non hanno nulla a che vedere con le large cap (per esempio, fino alla bancarotta
di fine maggio 2009, ne faceva parte la General Motors).
Da oltre 113 anni, il Dow Jones rappresenta la storia del capitalismo americano, nei suoi alti e bassi, nei suoi successi e nei suoi fallimenti (merita una visita il sito www.djindexes.com). L’unico titolo sopravvissuto nell’indice Dow Jones, dalla sua costituzione, è quello della General Electric.
A differenza degli altri indici, che sono comunemente ponderati per la capitalizzazione, il Dow Jones è un indice price weighted. Questo significa che l’indice si calcola semplicemente dividendo la somma dei prezzi dei titoli che lo compongono per il numero delle società del paniere, che sono 30. Di conseguenza, i movimenti nelle quotazioni dei titoli a prezzo più alto hanno un impatto proporzionalmente molto superiore a quelli dei titoli a prezzo più basso.
Dal 1960 al 2009 il Dow Jones ha reso più dell’indice Standard & Poor’s 500. Nei 50 anni considerati, il Dow Jones ha reso l’11,46% annualizzato, contro il 10,73% dello S&P 500. Gli editori della Dow Jones hanno così dimostrato di avere buone capacità di stock picking (selezione dei titoli) nel lungo periodo. Una curiosità: Microsoft e Intel, due delle società campioni della new economy e della tecnolgia, sono entrate nel Dow Jones il 1 novembre 1999, circa 4 mesi prima dello scoppio della bolla tecnolgica. Anche gli esperti possono sbagliare nel breve periodo!
Ultima nota: la scelta di limitarne la composizione a solo 30 Blue Chips, ha fatto sì che nel corso del tempo l’indice abbia perso molto della sua importanza, perchè non è più in grado di riflettere l’intero andamento del listino azionario americano.
Il Dow Jones Industrial Average è composto attualmente dalle seguenti 30 società:
Società Industria
3M Diversi Settori
Alcoa Alluminio
American Express Credito al Consumo
AT & T Telecomunicazioni
Bank of America Bancaria
Boeing Aerospaziale/Difesa
Caterpillar Veicoli Commerciali & AUTOCARRI
Chevron Corporation Petrolio & Gas
Cisco Systems Networking
Coca-Cola Bevande
DuPont Chimica
ExxonMobil Petrolio & Gas
General Electric Diversi Settori
Hewlett-Packard Computer & accessori
Home Depot Rivenditore di Causa
Intel Semiconduttori
IBM Computer
Johnson & Johnson Farmaceutica
JPMorgan Chase Bancaria
Kraft Foods Alimentare
McDonald’s Ristorazione & Bar
Merck Farmaceutica
Microsoft Software
Pfizer Farmaceutica
Procter & Gamble Prodotti per la Casa
I Travelers Aziende Assicurazione
United Technologies Corporation Aerospaziale
Verizon Communications Telecomunicazioni
Wal-Mart Grandi Magazzini
Walt Disney Cinema & Intrattenimento