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Indigestione di Milano fashion week, parte 2

Creato il 15 gennaio 2012 da Hermes
Jil Sander: Il feticismo della pelle nera. Sottotitolo: "Come mimetizzarsi tra i sacchi della spazzatura". Queste erano le prime cose che mi sono venute in mente. Avrei salvato solo i due maglioni. A guardare i dettagli, invece, le sorti della sfilata si sollevano un po'....
Indigestione di Milano fashion week, parte 2
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Voto: 5 1/2Concetto: Riciclare è in, soprattutto in grossi sacchi neriLa frase: "L'abito perfetto per occultare un cadavere".
Proseguiamo con l'eleganza innata (ma de che!??) di Cavalli. Potevamo sottrarci a un'esibizione di nero, viola, pelli esotiche e tamarragine? No. Robertino dà prova di (ahimè) coerenza e io rispondo infischiandome (non ti curar di loro...) e andando avanti, direzione Zegna!
Le parole chiave qua sono poche: maglieria e classicità, mista però a uno sportswear per un effetto notevole. La tavolozza dei colori è calda ma anche grigia, gradevole senza far follie. I filati sono le lane più disparate, che si aggiungono alle varie fantasie tipiche della sartoria maschile, come il principe di galles. Tutto su una vestibilità slim per i completi e un po' più abbondante e rilassata per coprispalle e maglie, da abbinare a scarpe materialone come polacchini e mocassini con frange.
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Voto: 7--Concetto: La mente di GildoZegna e la sua grande abilità nell'accostare i colori (hahahaa!). Non mi viene in mente altro. Anzi no, una cosa: "una baita a Montenapoleone". Titolo perfetto per la sfilata. La frase: "Hai visto quella giacca? Sembra il barboncino di Anna Dello Russo!" (foto n.6) 
Neil Barrett finalmente ci dà qualcosa di concreto: bei tagli, bei materiali, una collezione non sconvolgente ma accattivante. Linea asciutta ma abbondante, largo uso della pelle, colori rassicurantemente normali, per una collezione che forse non lascerà il segno ma è magistralmente ben eseguita. Qua e là spuntano stampe tribali dal sapore più dark, ma rese geometriche e minimali, o tessuti brillanti. Per le scarpe avrei gradito un po' più di sforzo.
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Indigestione di Milano fashion week, parte 2Voglio questo bomber!
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Voto: 7 1/2Concetto: Semplicità, ma con un twist di innovazione. Un classico adeguato alle mode, ma che mette i piedini fuori dall'uscio. Giusto un po'... La frase: "Prendo due di tutto."
Frankie Morello, che vogue schifa e di cui non pubblica foto, sembra il maschile della Paris-Bombay di Chanel.
Passiamo, finendo, a Burberry. La casa Londinese mischia due delle principali fonti di ispirazione di Christopher Bailey: da un lato l'aristocrazia della piovosa Inghilterra che si rifugia nelle campagne, dall'altro spruzzi di colore e fantasie geometriche quasi andine.  I tagli sono aderenti, gli accessori (come i bei bastoni intagliati) e i capispalla la fanno da padroni. Le borse, come i maglioni, sono un patchwork di colori: colori che partono dai grigi, per poi passare a verde oliva, blu, rame, ocra e una palette tradizionalmente invernale, con spruzzi azzurri intensi sulle coppole. L'ombrello è a tracolla, come un vecchio fucile, i guanti anche molto singolari, dai materiali lussuosi. Bailey realizza con delle appliques animali tipici dell'immaginario collettivo sulla Verde Inghilterra, come un gufo e una brutta volpe che pare una scimmia, venuto un po' meglio in camicia, o ancora le anatre sui bastoni. Come al solito la sfilata è uno spettacolo, con musica, e si conclude con gli ombrelli, come sotto un bel bagno di pioggia.
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Indigestione di Milano fashion week, parte 2Burberry prosegue benissimo nel suo lavoro con le appliques: maglione con applicazioni in legno, bottoni d'ottone e ora questo gufo. Finora il pezzo più bello che abbia visto nella fashion week, già nella mia wishlist invernale... e comincio a risparmiare!
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Indigestione di Milano fashion week, parte 2Forme scultoree ma anche un po' femminili.
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Indigestione di Milano fashion week, parte 2Quest'ultima foto è di Filippo Fiora, www.thethreef.com 
Voto: 8-. La prima sfilata di questa mogia giornata di inizio che mi strappi un voto sopra il 71/2. Forse meno "canonicamente bella" di Neil Barret, ma con dei pezzi molto interessanti e più innovativa. Concetto: Mescolare Old England a Macchu Picchu. Aggiungere due bicchieri di acqua piovana e far amalgamare a Chris Bailey. Il piatto è pronto per essere servito, prèt-a-porter!La frase: "God save Burberry!"
E con questo vi lascio alle sfilate di oggi....

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