INDILIBR(A)I - Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti
Il nostro amico Luciano Del Castillo, fotografo di fama ed esperienza internazionale, è stato di recente a Parigi, la metropoli con la rete di librerie indipendenti più ramificata. Qui le librerie sono tante e variegate e, soprattutto, chiudono meno che in Italia.
Per quanto insidiate da Amazon, devastate dalla grande distribuzione e minacciate dall’ebook, le librerie parigine, quelle “vere”, quelle indipendenti, nel 2012 erano 363, esclusi bouquinistes, antiquari, negozi dell’usato e bookshop dei musei.
I numeri però sono negativi da anni anche nella patria dei piccoli librai indipendenti come è la Francia, con la sua “legge Lang” sul prezzo unico del libro che risale ormai all’81 e ministri della cultura ben più agguerriti e consapevoli.
È dello scorso anno l’iniziativa Paris Librairies che raccoglie 64 librerie parigine e cerca di fare concorrenza alle grandi librerie online attraverso lo stesso strumento: internet. L’utente ha possibilità di accedere a una vasta biblioteca on line, circa 1,5 milioni di libri, vedere in quale libreria è presente il libro che sta cercando ed eventualmente quanto tempo ci vuole per ordinarlo. Ma non è prevista la consegna a domicilio. Chi ha scelto il libro dovrà andare di persona a ritirarlo. L’idea alla base è quella di ridare slancio alla professione del libraio e valorizzare il contatto umano tra chi vende e chi acquista un libro.
Il sollievo che si riceve passeggiando per le strade del centro di una città si amplifica quando quella città è Parigi. Strade e stradine invitano a essere scoperte insieme ai suoi Café, i tavolini sul marciapiede, i negozi. Ma si prova un piacere ancora più forte quando cammini per le strade di Parigi: le librerie.
Quando arrivi nella “città dei lumi” dall’Italia le librerie le noti molto di più. Sì, perché in Italia le librerie sono oramai merce rara e solo i grandi stores riescono ancora a resistere per non lasciare che una jeanseria o una gelateria prendano il posto delle pagine. Così ti ritrovi per le strade parigine con vetrine che espongono libri di ogni tipo ed età, per tutti i gusti e tasche.
Puoi incontrare la libreria di antiquariato dove i libri antichi, che costano anche 500 o 1000 euro, sono sparsi confusamente nella sala come bottiglie di vino invecchiato e aspettano l’amante del buon bere, le mani giuste per essere sfogliati col piacere di chi apprezza una pagina ingiallita, come bere un Château Lafite Rothschild Grand Cru Classé 1981.
Puoi trovare le librerie specializzate in lingua originale o in libri per bambini, o ancora in economia, storia e molto altro.
Entro in una libreria e mi perdo non solo con lo sguardo ma anche con l’olfatto, i sensi si attivano tutti alla ricerca di un titolo o di un autore. È l’ambiente che mi spinge a essere così, non il mio status momentaneo di viaggiatore e quindi di “perdigiornista” professionale.
Ho fatto queste riflessioni mentre entravo e uscivo, quasi freneticamente, dalle librerie che incrociavo per strada e mi sono chiesto il perché, visto che non so leggere in francese e lo parlo come un bambino di seconda elementare.
La risposta è non solo nella bellezza sontuosa delle facciate in legno, ma negli scaffali che contengono la conoscenza, l’immaginazione, la gioia, il dramma, la tecnica, il teatro.
Luciano Del Castillo
Il blog di Luciano Del Castillo: lasolitudinedelconiglio.blogspot.com