The Esplanade, Boston
3am, dal bridge New York City brilla come sempre, solo che stavolta non ci fermiamo: stavolta si tira fino in New England.
La strada sembra scorrere troppo veloce, quando dentro c'è calma. In un'improbabile posizione a gambe incrociate, meditando con lo sguardo alla punta del naso, approfitto del turno di guida che non è il mio.
Sette ore di viaggio on the road, prima di intravedere l'alba di Boston, salutando il sole con i canti della sadhana acquariana*.
Viaggio della speranza o della libertà?
Il rosso Freedom Trail a Boston non lascia dubbi. Indipendenza: il cammino è lungo ma tracciato, mentre seguo i passi di altri prima di me e faccio esperienza dei miei, uno dopo l'altro.
4 luglio, parate e fuochi d'artificio sull'Esplanade. Bandiere arcobaleno, abbigliamento Harvard, birra (e tomba) di Sam Adams, manifestazioni contro l'NSA al ritmo di "no more spying!" e "restore the fourth!".
Ancora guidando, tanto l'automobile quanto le riflessioni personali. Scenic drive verso Cape Cod, paesino dopo paesino, al lato scorrono verdi prati, laghetti, case coloniali, chiese bianche, cimiteri, mulini a vento, empori di lobster rolls e ristoranti di seafood che io non assaggerò, in quanto vegetariana. Spiagge, fari, dune di sabbia, fino a quell'estrema punta dove i Pilgrim Fathers hanno messo piede per la prima volta in America. E mi rendo conto di essere io stessa una pellegrina da sempre.
Indipendenza e libertà, contro la diversità, per le stradine di una Provincetown affollata dalla preponderante comunità gay.
"Love is equal", sulle vetrine. "Rainbow pride" sulle lavagne. "Be confident, own your sexuality, get tested for free", contro l'HIV, con le indicazioni per il luogo dove fare il test.
"Caffé e gattini ai bambini lasciati incustoditi", su un cartello rivolto ai genitori sbadati. Maiali al guinzaglio, avvolti nella bandiera americana. Le numerose art galleries solo da cornice, intorno a un quadro umano colorito e originale, in totale libertà di espressione e rivendicazione creativa.
Indipendenza dalle etichette della diversità anche a Salem. Liberazione dalla paura, esorcizzando l'isteria a ogni angolo, che sia attraverso autentica spiritualità oppure posticci show per turisti.
Le vere witches sono donne sagge, radianti, amano la vita. Eppure la caccia alle streghe continua ancora oggi, perché certi esseri umani sono dominati dalla paura e continueranno a vedere la diversità lì dove non possono dettare la propria legge ed esercitare il proprio controllo.
Finito lo spettacolo, il cielo torna nero e la luna suggerisce cautela: c'è davvero bisogno di mostrare il proprio volto con trucco pesante e giochi di prestigio? Perdersi nella varietà degli altri, oppure essere talmente unici da riconoscerci in chiunque incontriamo nel nostro cammino?
Siamo noi stessi, eppure è facile indossare maschere. Siamo liberi, eppure certi fuochi sono artificiali. La vera indipendenza è tutta un'altra storia: è la libertà dalle proprie paure e il coraggio di esprimerci seguendo la nostra originalità, la nostra pura creatività. Questo tipo di comunicazione non rende diversi bensì unici, autentici, liberati esseri umani integrati in un mondo fatto di altri esseri umani.
*La parola "sadhana" viene usata per indicare la pratica di yoga quotidiana. La sadhana acquariana, nello yoga kundalini come insegnato da Yogi Bhajan, è una pratica che include la recitazione di sette mantra, ciascuno dei quali calibrato per accompagnare l'essere umano attraverso quest'era di profonde trasformazioni che stiamo vivendo, l'era dell'Acquario. Per ulteriori informazioni:
http://www.3ho.org/3ho-lifestyle/aquarian-age.
Freedom Trail, Boston