I Manga sono sicuramente un serbatoio culturale fondamentale per l’animazione Giapponese, e lo saranno sempre. Dalla fine degli anni 60 in poi Osamu Tezuka ha creato una “nuova forma di animazione”, distanziandosi nettamente dallo stile Disney che , allora, influenzava anche l’oriente. Da quel momento gli anime sono divenuti come li conosciamo oggi, con design, setting e storie tratte per lo più dai manga.
Tuttavia, negli ultimi anni, le cose sono cambiate: alcuni giovani autori come Kenji Kamiyama, Masaaki Yuasa, Makoto Shinkai e altri, hanno iniziato a sperimentare, concependo titoli autoctoni o tratti da diversi medium.
Di questo, l’animazione Giapponese, può solo beneficiarne, ricevendo così, meno pressioni da produttori e sponsor, facendo crescere una cosa di cui c’è un enorme bisogno: l’indipendenza creativa.