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Indolenze

Creato il 16 settembre 2010 da Bartleboom
In queste giornate appassite di settembre mi è presa un'indolenza che a malapena mi ripara dal turbinio delle riaperture dell'anno scolastico, le feste di compleanno degli amichetti dell'ometto grande, lo scooter da riparare, il discorso di Mirabello e il documento dei veltroniani.
Mi stravacco sulle recensioni dei film di Ozpetek del buon Bordone, ho ripreso in mano la copia adorata di "Vita e Destino", e consegno le mie serate al mercante in fiera con l'ometto grande, mentre quello piccolo tira su le carte e si ingegna a ripetere una qualche pronuncia di parole magiche come "l'astronomo", "lo spazzacamino", "il gioielliere".
Stamattina al risveglio, mentre la riapertura della scuola materna gettava l'ometto grande in uno sconforto totale e lacrimevole, quello piccolo si impegnava a consolarlo. No piansere, no piansere, gli diceva quel batuffolo biondo, carezzando sulla testa il fratellino grande. Se i suoi pensieri avessero potuto contare su una frase compiuta per esprimersi, gli avrebbe di certo detto: "guarda, il mio asilo nido è già cominciato da due settimane, e non mi sono mica abbattuto così."
Poi è bastato il bicchiere di Ben Ten da portare a scuola, e l'orologio ben in vista sul polso per contare il tempo fino alle 12 che il primo giorno di scuola finisse, e l'ometto mi ha preso la mano e ci siamo avviati a scuola. Con passo indolente, entrambi.

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