Nasco sul Lago di Garda 43 anni fa ed è sul lago e nelle campagne vicine che trovo gli elementi che danno vita alle mie parole. Non versi ma appunti, parole che alloggio nei miei ambienti surreali, in forma più che libera, e che trovano divulgazione solo per mezzo dei social , non luoghi che reputo una via possibile per quel dialogo essenziale che vorrei trovare .
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Scivolare in un altro villaggio
Vetro musicale una fiaba d’altra riva
Ricami parlati nei cieli capovolti
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Senza titolo, che l’occhio muta
dove i giganti sfaldano la chioma del suolo
con piccoli battiti di cuori d’acciaio
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Con forme di ignoto
Abissali come gli astri fraterni
Dentro il mercurio degli spiriti che scavano
Una via alle crisalidi marine
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Ghirigori d’arie stonate
in triboli oltrerosso per
tornare, d’azzurro il
controsole
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Ho dormito i pensieri
Dentro un cesto di archi
E spolverato il risveglio
Con una Palma lucente
I rumori perduti mi diranno
la chiave per Dono
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Un sogno rovesciato
su una pagina bianca d’alba
per dire nubi di pavoni
*
Pure doveva esserci una strada nei dintorni
_Data dall’Universo Proposta della Natura_
Una Bolla colorata nel segreto dei vecchi alberi
Forse erano i nuovi rami ad impedire la visuale
E la casa non era lontana.
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Ora se ascolto
la coscienza dello specchio
modella tutti gli argini
e la via nuova è possibile
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Niente mi aveva detto
Che un cosmo si era fermato
Prima del centro
Scudo del tempo
messo di guardia al lampo ritorno
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E sia il divieto la mia vela
col vento della terra taglio il mare
e mobili orizzonti le pareti
d’un viaggio senza imposto ritornare
*
Alveari di scintille
in contagio di venti
filtrano salsedine
sull’oscillar del tempo
nella fiamma_intuizione
l’altare dell’ignoto
ha cercato la Luna
dentro l’occhio del Sole