***
Serata fra amici. Solita Routine.
Un Compleanno.
La gente mi attraversa e non me ne rendo conto,
quando tra i fumi che svolgono canne
palpante una ragazza dipinge
cuneiformi le forme del corpo, il sembiante
forse su tela o su un vetro. Riflesso il suo sguardo
come spirito abbraccia un mantello al mio collo
e la guardo: occhi di perla e
rugiada per bocca.
“Il silenzio risponde al silenzio
in un’ondata di calma,
si rammenda con ruggine
nella tempesta”
Ma dalle labbra sorse un sorriso e
la follia, lentamente, prese il coraggio di un lusso.
In vicendevoli legami dello sguardo,
la mia voce carezzevole
divenne lustro nel suo orecchio
languido miele nel suo petto.
Ritrovata l’amica gioia
qui, al mio fianco.
Non ci credetti: era un ammanco!
Salutandoci – il suo sguardo –
fu una smorfia di rimorso.
Più tardi al pub un amico bisbigliando:
“L’avevamo capito tutti
Era pietà il suo mantello!”
***
Squilla il telefono. Una chiamata.
“Pronto, sono Victoria sono appena arrivata!”
A quella voce una serata di sollievo
birra tra amici, ne rifulge il pensiero
a organizzare, costruire, cercare:
Una sigaretta tirerà una boccata, poi un’altra
e la serata trascorse allegra inviolata, velata
da quella dolce danza.
“L’etere del lusso danza
sulle tue cosce nel cielo, un’esplosione
su di te, su ciò che saremo
perla ucraina sbarcata in Sicilia”
Di noi che tu sola ne facesti una cosa soltanto
una trinità di inconciliabile amicizia, poiché lo
sapevamo entrambi in radioestesica coesione:
sentivi più di me i movimenti del cuore,
l’ordine che guidava la mano ad offrire alcool e
[sigarette,
offrendoti la parte terminale del suo cuore.
“Alcool sulle tue cosce e nelle vene
rosse sentore le vidi sgorgare
in voluttà e ardore,
dalla mano fino al palmo dei miei ulivi”
E noi tre (poiché soli non eravamo affatto)
a bere fiumi di Campari sospiranti fumi e sigarette
rosse come il rosso delle labbra in cui si perde,
ironia della sorte, la nostra amicizia.
In tono di promessa me lo disse:
“Accompagnala a casa, mi raccomando!”
Quella notte, fu una notte di sesso
ed ancora lo ricordano
quel trasudare di alcool,
le poltrone della mia 600.
La luce che dai nostri corpi ne avveniva
rifulgeva dagli specchietti nelle zone di campagna
dove passando, girando ancora ne veniva
l’aria del nostro compagno
o di un sottoposto che reggeva la bandiera.
“Il tono dalla nostra auto non smise di tuonare
finché la nostra sera non ebbe a finire”
La ricordo ancora quella sera
mentre i giorni volgono:
I tuoi fiori crescono
sul davanzale dei ricordi
immobili,
come tempeste in atolli di remita.
Immobili i miei abissi,
inamovibile la mia colpa.
Nota Biografica:
Nasco a Ragusa il 3 Giugno del 1986.
Nel 2006 prendo parte al progetto “Poeti chiaramontani”, sponsorizzato dall’AVIS e curato dal poeta Giovanni Catania. Nel 2007 il poeta Sergio D’angelo inserisce la poesia Confessione del poeta viandante all’interno “Gocce di luce”, opera collettiva di poeti e amici. Nel 2009 partecipo al concorso nazionale di poesia di Chiaramonte Gulfi ricevendo la segnalazione per merito. Nel 2010 pubblico la prima raccolta di poesie dal titolo “Mosaico”, i cui ricavati verranno devoluti in beneficenza. Nello stesso anno conseguo la laurea in Filosofia all’Università di Catania. Da novembre 2011 prendo contatto con Serse Cardellini e l’Ass. Culturale Thauma, ricoprendo il ruolo di curatore editoriale in Sicilia. Nel dicembre dello stesso anno organizzo e co-direziono con Sebastiano Adernò il primo incontro fra poeti e giovani scrittori siciliani Orgoglio di Frontiera. Nel marzo del 2012 ho curato l’uscita della silloge di poesia “In luogo dei punti” di Sebastiano Adernò edita per i tipi della collana poetica itinerante Thauma Edizioni.
Alcune mie poesie sono apparse su blog di poesia come TornoGiovedì, Poetarum Silva, e Il Club dei poeti e su riviste come La Masnada. Collaboro le riviste on-line Sitosofia e Filosoficamente.
Ho un blog personale di poesia e filosofia: http://paologulfi.wordpress.com/
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