Dopo quanto avvenuto quest’oggi in Egitto, il vice presidente ad interim, Mohammad El-Baradei, ha presenentato le proprie dimissioni. Le violenze politiche hanno tolto la vita ad almeno 150 persone (300 secondo Al Jazeera), tra cui due giornalisti. Mentre viene proclamato lo stato di emergenza, con tanto di coprifuoco, viene diffuso il comunicato dell’ormai ex vicepresidente.
«Presento le dimissioni dalla carica di vicepresidente e chiedo a Dio l’altissimo che preservi il nostro caro Egitto da tutto il male, e che soddisfi le speranze e le aspirazioni del popolo», El-Baradei, premio Nobel per la Pace, ha aggiunto che sussistevano opzioni pacifiche per risolvere la crisi attuale.
La comunicazione è giunta dopo lo sgombero dei manifestanti pro-Morsi al Cairo, che occupavano le piazze da Mercoledì mattina. Mentre vengono diffusi gli ultimi dati ufficiali sul bilancio dei morti e dei feriti (1.403 persone ferite secondo i Ministero della Salute egiziano), viene reso noto che gli Stati Uniti si oppongono allo stato d’emergenza proclamato dall’Egitto.
Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha sottolineato la posizione degli USA, sollecitando inoltre i leader militare a rispettare i diritti umani: «La violenza renderà solo più difficile per le parti tornare a un percorso di pace e democrazia».
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