L’obiettivo di un investitore è quello di ottenere un rendimento superiore alla inflazione Italia in modo da preservare il potere di acquisto dei risparmi
A fronte di una inflazione Italia del 3,2% (ultimo dato di settembre 2012), il problema più importante per l’investitore è quello di salvaguardare nel tempo il potere di acquisto dei suoi risparmi. Per cui dovrà ricavare dal suo investimento il rendimento reale, cioè al netto della tassazione e della inflazione.
L’obiettivo, quindi, è riuscire ad ottenere un rendimento reale positivo o quantomeno nullo. Se infatti fosse almeno nullo, l’investitore sarebbe riuscito comunque a preservare il valore reale del suo capitale, cioè il suo potere di acquisto inalterato nel tempo.
Dunque, oggi l’investitore dovrebbe porsi l’obiettivo di ottenere un rendimento
effettivo medio annuo superiore al 3,2%. Se si osservano i rendimenti lordi annui offerti dal maggior numero degli strumenti finanziari obbligazionari in euro, la maggiore parte di essi non soddisfa il requisito di cui sopra.
Eccezione fatta per i titoli indicizzati alla inflazione Italia, per riuscire ad ottenere un rendimento soddisfacente si possono acquistare dei Btp a media e lunga scadenza o parcheggiare i risparmi in qualche conto di deposito. Ma, essendo impieghi a tasso fisso, l’investimento è esposto al rischio di oscillazione inflattiva nel periodo di detenzione (nel caso di inflazione Italia in diminuzione il rendimento sarebbe interessante, ma, se l’inflazione dovesse crescere, il rendimento netto sarebbe negativo). Per non parlare poi dei Bot, che attualmente presentano dei rendimenti ben al di sotto dell’inflazione Italia.
Alla luce di questa situazione l’investitore deve essere consapevole che, per ottenere un rendimento netto positivo, dovrà inserire nel proprio portafoglio, oltre che Btp o conti di deposito, altri investimenti come diversificazione, che, pur avendo un certo grado di rischio, possono ottenere nel tempo un rendimento netto positivo al di sopra della inflazione Italia. Tra questi, i principali sono:
> Titoli obbligazionari in valuta.
L’investimento valutario, pur presentando dei rischi, può rappresentare anche una opportunità per ottenere un extra rendimento dato dall’eventuale apprezzamento della valuta estera (ad esempio il dollaro) nei confronti della valuta domestica (euro).
> Titoli obbligazionari inflation linked.
Sono legati all’andamento della inflazione attraverso un meccanismo di indicizzazione, come ad esempio il Btp Italia.
> Titoli azionari.
Come diversificazione del portafoglio le azioni di società solide e con buoni utili possono dare delle soddisfazioni in termini di rivalutazione del capitale ben al di sopra dell’inflazione Italia.
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