LETTERA A GOODMORNINGUMBRIA
Ogni anno mi tocca leggere, anche senza volerlo, lo stesso, immancabile articolo giornalistico sull’arrivo della nuova influenza. Giornali, tv, radio, web inizia a refe doppio il bombardamento influenzale, cifre, vademecum, consigli, rimedi, suggerimenti per sfangare la nuova ondata del morbo infettivo. Ho deciso da quest’anno metto da parte gli articoli per confrontarli con quelli degli anni a venire. Secondo me sono sempre gli stessi riproposti come il pollo avanzato la sera prima. Oggi quello del Giornale dell’Umbria è il primo che mi capita. In prima pagina TEMPO D’INFLUENZA, come evitarla ed i consigli perfetti.
Leggo: il modo migliore per evitare l’influenza è il vaccino: ohhh eccola là la verita. Manco il signor Ovvio riuscirebbe a fare meglio. A dare i consiglie è il responsabile regionale della sanità. Passata la fase vaccino e se proprio voi non vorrete farlo, ecco un altro consiglio: evitate di frequentare i luoghi molto affollati. Niente Ipercoop, Niente cinema, niente Gherlinda niente chiese o perlomeno evitate nelle messe di punta., meglio la funzione delle 17,30 dove non c’è quasi mai nessuno. E nella valanga dell’ovvio il responsabile regionale della sanità ci ricorda: se poi ve la siete presa ecco i consigli, prendete tachipirina o aspirina ma soprattutto, ma sopratutto e ve lo ricordo in ginocchio, se vi pigliate l’infleunza non uscite a giocare a pallone o per fare allenamento in bicicletta, restate a casa al caldo, possibiilmente a letto ed evitate di mangiare cibi pesanti. Insomma niente muflone arrosto con patate imburrate di sopra e di sotto, niente montone brasato, niente torta al testo con porchetta e fagioli con le cotiche, niente baccalà fritto impastellato, solo risino in bianco e minestrina coi fiocchini. Un giornalista può anche scriverle le ovvietà, ci sta, mica condanno… ma a pensare che in regione pagano un responsabile con tanto di palle così, tutto il giorno, per dare questi consigli, mi viene la pelle d’oca. Alla faccia del risparmio di Vitalità Mario Monti.
Giampiero Tasso