I giornali hanno appena dato la notizia. Spot sulle norme di comportamento, mamme in ansia che chiudono in casa i bambini, quintali di spremute d’arancia già pronte per l’evenienza e giubbotti superimbottiti appesi agli attaccapanni. Che cosa succede? Kim-Jong-Un ha dichiarato di voler sganciare una bomba nucleare sull’Italia? Le previsioni danno freddo polare per i prossimi sei mesi? E’ stata indetta la nuova sagra dell’agrume? No…è arrivata l’influenza.
Puntuale come ogni anno il malanno più comune e più odiato dell’universo arriva a rompere le uova nel paniere costringendo a letto milioni di Italiani. Ma, in sostanza, che cosa diamine è l’influenza? Perché è così diffusa e da che cosa è causata? Perdonateci, non vogliamo in alcun modo insultare la vostra intelligenza. Il nostro intento è quello di approfondire un tema all’apparenza così scontato ma forse non poi così conosciuto. Se avete voglia di saperne qualcosa di più leggete qua sotto.
CHE COS’È L’INFLUENZA?
L’influenza è una malattia infettiva causata da retrovirus, ovvero virus che utilizzano RNA. Si manifesta generalmente con sintomi quali cefalea, tosse, dolori muscolari, difficoltà respiratorie. E’ una malattia vecchia quanto il mondo o almeno quanto la storia della medicina. Tanto che a descriverne per la prima volta i sintomi fu niente meno che Ippocrate intorno 400 a.C. Il nome deriva dall’antica credenza secondo cui il malessere psicofisico era dovuto all’influenza degli astri.
Se notate nelle righe precedenti ho utilizzato, non a caso, il plurale. Infatti il morbo influenzale può essere causato da diversi virus tutti appartenenti alla medesima famiglia.
PERCHÉ IN INVERNO?
Sappiamo tutti che il picco influenzale avviene nella stagione invernale, in particolare tra fine dicembre e metà gennaio. La vera domanda è perché? La risposta non si sa ancora con certezza. Il fatto non è che i retrovirus abbiamo una particolare preferenza per i climi polari o siano interessati alla stagione sciistica. Essi sono presenti tutto l’anno, ciò che cambia sono le nostre abitudini. In inverno la gente affolla luoghi chiusi, caldi e con aria secca (centri commerciali, scuole, bar ecc.), questo favorisce la trasmissione del virus. Altre spiegazioni potrebbero risiedere nella più scarsa efficacia della barriera difensiva rappresentata dalla nostra pelle – in inverso la pelle diventa più secca diradando le mucose – o in un calo della vitamina D che per essere prodotta dal nostro corpo ha bisogno della luce solare.
INFLUENZA vs RAFFREDDORE COMUNE
Molto spesso l’influenza viene confusa con il molto più comune e banale raffreddore, un’altra malattia infettiva, anch’essa causata da un retrovirus ma con sintomi molto più lievi. L’influenza si distingue dal raffreddore in quanto molto spesso è accompagnata da un incremento della temperatura corporea (febbre) e da dolori muscolari. Inoltre le complicanze posso essere molto più gravi.
COMPLICANZE
In alcuni casi la sindrome influenzale può causare delle complicanze non proprio piacevoli. I più soggetti sono gli anziani, i bambini ma soprattutto coloro già affetti da altre patologie croniche come asma, cardiopatie e deficienze del sistema immunitario. In questi casi si possono andare a sviluppare polmoniti, bronchiti, sinusiti, otiti. Tuttavia anche gli individui completamente sani possono esserne colpiti. Perciò l’invito è quello di non trascurare la malattia, riguardarsi e curarsi in modo appropriato.
A proposito di complicanze, siamo giunti al momento in cui bisogna porsi la domanda più rimbomba nelle nostre menti e che turba i nostri animi…
SI PUO’ MORIRE A CAUSA DELL’INFLUENZA?
La risposta è…si. Ok, Ok aspettate un momento. Prima di strapparvi i capelli, prendere una P38 per andare a svaligiare una farmacia, chiamare il prete per l’estrema unzione o telefonare a parenti ed amici per congedarvi da loro definitivamente, calmatevi un secondo. Rilassatevi, sedetevi, posate la pistola, riagganciate il telefono e continuate a leggere.
I decessi causati da influenza avvengono ogni anno ma riguardano generalmente soggetti già affetti da gravi patologie croniche (vedi sopra) o persone molto anziane. Questo non significa che i giovani sani e belli non muoiano mai ma la probabilità è molto bassa. Il virus dell’influenza ha affinità per il tessuto cardiaco, per questo può andare a causare problemi al cuore. I soggetti affetti da coronaropatie, insufficienza cardiaca e quant’altro sono notevolmente a rischio. Per questo da un lato non è necessario fare nessun allarmismo ma dall’altro non si deve prendere sotto gamba il problema. Ogni anno in tutto il mondo si hanno tra i 3 e i 5 milioni con un numero di decessi che arriva fino a 500.000 decessi (più di qualsiasi malattia aviaria, suina ecc…) Un numero elevato che però va notevolmente a ridursi se limitato ai soli paesi sviluppati.
COME CURARSI
Di solito viene prescritta una terapia di supporto, il sistema immunitario dovrebbe fare il resto da sé. La cosa migliore è stare a letto ed assumere molti liquidi per reintegrare quelli persi. Per alleviare i sintomi si possono usare farmaci a base di paracetamolo ma senza abusarne. Se i sintomi si fanno più intensi e durano molti giorni è utile chiedere un parere medico. IMPORTANTE: l’influenza è una malattia virale, per tanto gli antibiotici NON hanno alcuna efficacia. Possono essere prescritti solo in casi particolari per combattere complicanze di tipo batterico (es. polmoniti). Si guarisce in genere nel giro di una o due settimane. Nei casi più seri può essere usato un antivirale che ad ogni modo va prescritto dal medico.
PREVENZIONE
I consigli per prevenire il contagio sono sempre i soliti e riguardano il rispetto delle norme igieniche di base ma è sempre utile ripeterli. Lavarsi spesso e bene le mani, mangiare in modo sano in particolare frutta e verdura. La famosa spremuta d’arancia sovra citata ha la sua valenza scientifica in quanto ricca di vitamina C. La vitamina C infatti è un importante componente del tessuto connettivo che tiene insieme le cellule. Un forte tessuto connettivo ostacola la proliferazione dei virus all’interno dell’organismo. Occorre inoltre evitare uno stretto e prolungato contatto con persone affette. Il contagio avviene per via aerea tramite scambio di fluidi (goccioline saliva). Se ci si ammala evitare di comportarsi come degli untori: buttare in cestini appositi i fazzoletti usati, coprirsi naso e bocca con la mano quando si starnutisce. I giorni in cui il malato è più contagioso sono i primi tre e lo rimane per i successivi 6-7 giorni.
VACCINAZIONE
Qui si apre una diatriba infinita sull’efficacia dei vaccini nella quale non vogliamo addentrarci, almeno per il momento. In poche parole il vaccino consiste nel somministrarvi il virus inattivato in modo che il vostro organismo sviluppi le difese immunitarie contro l’influenza. Il fatto è che come scritto precedentemente i virus che causano la malattia sono moltissimi e ogni anno non si sa di preciso quali di questi virus sarà presente in maniera massiccia o se addirittura possano comparire nuove varianti. Si possono fare solo delle previsioni sulla base della stagione precedente. Insomma è un po’ un terno al lotto. I vaccini sono comunque molto consigliati per i soggetti a rischio: bambini sotto i 5 anni, anziati e affetti da patologie croniche. Tutti gli altri in realtà, potrebbero farne anche a meno, sempre che non amino particolarmente le iniezioni , o le infermiere…
E QUEST’ANNO?
Veniamo al dunque . Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno? Secondo le più recenti stime nell’ultima settimana dell’anno l’influenza ha già costretto a letto 450.000 italiani di cui il 20% è rappresentato da bambini, da sempre i più sensibili. Il picco deve però ancora essere raggiunto ed è previsto per i giorni dopo l’epifania. Il virus più comune della stagione influenzale in corso è l’ AH3N2,che secondo quanto è stato detto sarebbe stato compreso nel vaccino antinfluenzale di quest’anno. Una buona notizia per chi lo ha fatto. Chi è immunizzato rischia comunque di contrarre la malattia ma in forma più lieve. Per il resto non è prevista né una particolare contagiosità né una particolare intensità rispetto agli anni scorsi. Insomma sappiamo cosa aspettarci.
Nella speranza che le informazioni e i consigli che vi abbiamo dato possano esservi in qualche modo utili vi auguriamo un buon rientro dalle vacanze natalizie ed una ripresa delle vostre attività quotidiane possibilmente in piena salute, senza starnuti e altri fastidiosi sintomi. In caso contrario, in frigo ci sono le arance già pronte.
Marco D’Acunti