Io, per T-Mag
“Giornali e tv contribuiscono davvero a costruire e a promuovere la pubblica opinione quando si lasciano contagiare dal clima avvelenato e violento causato da una politica che dimentica o sottovaluta i bisogni reali e concreti delle persone?”. Le preoccupazioni dell'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, espresse recentemente in occasione della festa di San Francesco di Sales, pongono dei quesiti che, nell'era di internet, paiono sopiti e che invece riaffiorano inevitabilmente alla bisogna. Soprattutto in un paese come l'Italia, dove la televisione continua a vantare un invidiabile primato rispetto agli altri mezzi di comunicazione. Le cronache politiche delle ultime settimane registrano i toni particolarmente accesi, molti dei quali enfatizzati durante (e da) i talk show, delle fazioni in campo. I media si ergono così a protagonisti della scena pubblica, molto al di là del mero scopo informativo, e assumono un più vivace status di arbitro della contesa rispetto ai periodi di calma apparente.
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