Cosa bisogna sapere prima di conservare le cellule staminali del cordone ombelicale? Ecco alcune informazioni utili per le coppie in attesa di un bebè: perché è importante optare per la conservazione del sangue del cordone ombelicale, come si procede alla conservazione e a cosa può servire.
La conservazione del sangue del cordone ombelicale è una scelta molto importante a cui le coppie in attesa di un bebè dovrebbero pensare: infatti, è proprio grazie alle cellule staminali del cordone ombelicale che è possibile trattare, attraverso il trapianto, diverse patologie come leucemie, linfomi, mielomi, e molte patologie.
Per offrire alle coppie una maggiore consapevolezza, è bene però chiarire alcuni aspetti che possono apparire un po’ controversi. Cerchiamo, quindi, di dare alcune informazioni utili sulle cellule staminali del cordone e sulla loro raccolta e conservazione.
- Il sangue del cordone ombelicale è ricco di cellule staminali. Le cellule staminali ematopoietiche contenute nel cordone sono molto vitali e di ottima qualità, e possono essere utilizzate a scopo di trapianto, per il trattamento di numerose patologie.
- Il trapianto di cellule staminali può essere allogenico, allogenico intrafamiliare oppure autologo: nel primo caso, le cellule staminali del cordone ombelicale vengono trapiantate in un individuo estraneo a quelle stesse cellule (pertanto, da donatore a ricevente); nel secondo caso, le cellule staminali utilizzate per il trapianto da donatore appartengono ad un parente; nel terzo caso, le cellule appartengono all’individuo nel quale vengono trapiantate.
- Il trapianto viene utilizzato a scopo terapeutico. Sono diverse le patologie trattabili per mezzo delle staminali del cordone: secondo quanto dichiarato dal Ministero della Salute, vi sono 80 malattie che ad oggi possono ricevere il trattamento ‘con documentata e comprovata efficacia’ per mezzo di staminali del cordone.
La raccolta del sangue del cordone ombelicale avviene, attraverso un semplice prelievo, subito dopo il parto: essa non crea problemi né danni alla mamma o al bambino, non comporta dolori e non è dannosa. Dopo la raccolta, si procede al controllo del campione, che viene analizzato in specifici laboratori per la valutazione della qualità delle staminali in esso contenute, e successivamente alla conservazione in specifici bio-contenitori.
Queste cellule possono essere conservate per un periodo minimo di 20 anni, ed utilizzate, a scopo terapeutico, qualora ve ne sia la necessità o il bisogno.