Finalmente c'è arrivato pure lui, o meglio lo ha dovuto ammettere. Antonino Ingroia detto Antonio, pubblico ministero della procura di Palermo, non ha potuto proprio fare a meno di ignorare quella perizia tecnica che ha dimostrato quello che già mesi or sono il generale dei Carabinieri Mario Mori aveva illustrato pubblicamente, ovvero il modo in cui il pentito, o presunto tale, Massimo Ciancimino fabbrica le "prove" con le quali accusa di connivenza con la mafia questo o quel personaggio.
Ma il prode Ingroia barcolla ma non molla, dimentico di quelle troppo intime frequentazioni con il figlio di don Vito, da lui definito come ormai divenuto una "quasi" icona dell'antimafia, convinto com'è che in questa storia la sua parte è quella dell'eroe senza macchia e senza paura che lotta contro il Male e che la Vittoria infine finirà per arridergli.
Chissà cosa invece staranno adesso pensando tutto il circuito dei giornalisti che sulle "sconvolgenti rivelazioni" di Massimo Ciancimino hanno imbastito articoli, tramissioni televisive, libri, inventandosi i più implausibili scenari.
Probabilmente faranno finta di niente, passando alla prossima docufiction, dimenticandosi di Ciancimino e del suo archivio, che tanto ai loro seguaci basterà far intendere che non tutto di questa storia è chiara e che c'è sempre la possibilità che oscuri poteri abbiano deciso di tappare la bocca a pentito. Dare adito al complotto è sempre il miglior modo per trarsi d'impaccio dalle situazioni ingarbugliate.
Certamente non perderà il sonno il Pm Ingroia, perchè un'ampia letteratura testimonia che nessun magistrato può temere conseguenze dagli errori commessi nello svolgimento della professione: un magistrato è capace per definizione e tattalpiù qualche infortunio può aprirgli la strada per una carriera in politica, come ultimamente è accaduto per Luigi De Magistris.
Il popolare Gigino o'flop è infatti divenuto prima deputato europeo e si accinge ora a concorrere alla carica di sindaco di Napoli, proprio mentre evaporano, nel disinteresse dei media, le ultime inchieste da lui messe in piedi.
Un sisteme basato sul "peggio fai e più in alto salirai", sembra essere quello essere che seleziona la classe dirigente di questo strano paese, nel quale i magistrati occupano un ruolo di primo piano.