Lo Stato ha pagato un debito con una banca americana, per contratti derivati sottoscritti 18 anni fa, con i soldi che noi italiani abbiamo versato credendo che venissero usati per il risanamento del debito pubblico.
Il Governo ha pagato questo suo debito, onorando la parola data, in un momento in cui l’Italia, questo ci è stato detto, aveva bisogno di essere ben vista dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
L’Italia 18 anni fa, nel 1994, aveva sottoscritto un contratto derivato con la Morgan Stanley, di cui quest’ultima ha chiesto la chiusura della posizione.
Un derivato è un contratto che si basa sul valore di mercato del bene a cui si riferisce, valore che può quindi diminuire o aumentare in base alle oscillazioni di mercato.
Ma questo tipo di contratto non può essere chiuso se non in determinate circostanze, ovvero se entrambe le parti sono d’accordo a farlo, oppure se esiste una clausola che permette di chiudere il contratto.
Ed è proprio questa seconda circostanza quella che è accaduta: alla stipula del contratto Morgan Stanley aveva inserito una clausola che ne garantisse gli interessi nel caso che il cambio lira/dollaro (e in seguito euro/dollaro) ci divenisse sfavorevole.
Ovviamente con la crisi che ha attanagliato l’Italia negli ultimi mesi del 2011, la Morgan Stanley ha pensato bene di salvare il salvabile quando si è presentata la possibilità di una crescita esponenziale degli interessi da corrispondere all’Italia.
Quindi in parole povere è stata una scommessa che lo Stato italiano ha perduto e che la banca statunitense ha vinto.
Una scommessa che però stanno pagando gli italiani.
Col proprio sudore, col proprio sangue, con restrizioni, sacrifici e dolorose rinunce che ci sono state chieste per sanare il debito pubblico.
Gli italiani si sono rimboccati le maniche e si sono sacrificati per lo Stato, da buoni patrioti, forse lamentandosi come è loro consuetudine, ma comunque facendo il loro dovere di buoni cittadini.
Per poi scoprire cosa?
Che i loro sacrifici e il sangue versato per pagare le decine di tasse e balzelli che hanno alleggerito fin troppo le nostre tasche, sono serviti ad onorare un debito di cui la collettività non era neanche a conoscenza.
Non un’operazione finanziaria, non uno strumento usato con trasparenza e alla luce del sole, di modo che tutti sapessero il rischio che si correva, e che ancora si corre poichè a quanto sembra il debito potrebbe essere ancora più alto: si parla di ben 31 miliardi.
Facile rischiare, facile scommettere quando si è sicuri che se si perde per pagare si useranno soldi altrui: soldi dei soliti cittadini italiani, tenuti all’oscuro di tutto, perchè tanto alla fine per il bene del Paese si rimboccheranno le maniche e piangeranno lacrime di sangue.
Sullo stesso argomento potrebbe interessarti anche:
Derivati: Italia paga 2,5 mld a Morgan Stanley, nel silenzio di governo e media
31 miliardi persi dall’Italia in derivati