Antonio Ingroia fonda un partito e attacca subito un ex collega: Pietro Grasso. Motivo? L’ex magistrato (parliamo di Grasso, ça va sans dire), qualche mese fa, nel corso di un'intervista, disse che avrebbe dato un premio speciale al governo Berlusconi per la lotta alla mafia.
A questo punto occorrerà recuperare i contenuti di quell’intervista, visionabile tramite questo link, ma che comunque posso facilmente sintetizzare. L’intervistatore era David Parenzo e la trasmissione radiofonica era La Zanzara. Incalzato per ben tre volte da Parenzo che chiedeva: “ darebbe un premio al governo Berlusconi”? Finalmente l’ex procuratore nazionale antimafia dice: “darei un premio speciale al governo Berlusconi per la lotta alla mafia. Ha introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi. Siamo arrivati a quaranta miliardi di euro”, e poi però aggiunge: “su altre cose che avevamo chiesto, norme anticorruzione, antiriciclaggio, stiamo ancora aspettando”.
Beh…non è esattamente una dichiarazione d’amore per la mafia, o meglio, non proprio come quella di Beppe Grillo, che qualche tempo fa disse che “ la mafia non ha mai strangolato il proprio cliente”, ma ad Ingroia basta ed avanza per “inchiodare” Grasso di fronte alle sue enormi responsabilità di colluso con la mafia, e soprattutto per poter aprire la porta a Grillo per la seconda volta. Questo dopo che lo stesso ex portavoce (ora autoproclamatosi capo politico) del M5S, gli avesse detto di chiuderla. D'altronde era inevitabile che Grillo rispondesse così: per lui il M5S deve rimanere puro e incontaminato, ed ogni possibile vicinanza ad un qualsivoglia partito, anche quello dell'amico Ingroia, potrebbe rappresentare un grave pericolo per la razza ariana grillina.
Nella conferenza in cui presenta il suo partito, inoltre, Ingroia rincara la dose e sostiene che Grasso fu nominato da Berlusconi, il quale doveva far fuori Gian Carlo Caselli dal concorso per procuratore antimafia.
Non vi è alcun dubbio che l'esclusione di Caselli, ottenuta con il famoso emendamento di Luigi Bobbio ( allora AN), ritenuto illegittimo nel 2005 dalla stessa corte costituzionale, sia stata una delle tante vergogne di cui si macchiò il governo Berlusconi, ma forse sarebbe da rilevare più il torto fatto a Caselli che non il presunto favore fatto a Grasso. E comunque il punto è un altro: nella lettera che Ingroia scrive a Grillo, fra le varie battaglie che il M5S avrebbe sostenuto e che Ingroia stesso sottoscrive, c'è quella contro il TAV. Come la mettiamo allora con Caselli? Ingroia potrebbe ben preferirlo al "Kastarolo" e Pdmenoelle" Grasso, ma i no TAV se lo mangerebbero con la forchetta ed il coltello visto che fu lui ad ordinare 25 arresti fra i manifestanti che proprio quelli che del PD di Torino chiamavano "lanciatori di sassi".
Qualcuno a questo punto dovrà anche spiegare ad Ingroia, il cui partito (Rivoluzione Civile) è sostenuto anche da Rifondazione Comunista, che da qualche tempo a questa parte i grillini hanno preso l'abitudine di sostenere ben altre cause, vedi la solidarietà a CasaPound. Per chi non fosse ancora aggiornato sull'argomento ecco alcuni interessanti articoli: uno proprio dal partito che sostiene il partito di Ingroia (qui), e l'altro dal giornale che sostiene Grillo (qui).
Lo credo bene che Grillo non vuole aprire nessuna porta: oltre alla contaminazione con i comunisti (cosa sgradita agli ultimi arrivati dalle file dei "simpatizzanti" fascioterzomillenisti), dovrebbe imbarcare anche un estimatore di Caselli, e lì cosa racconta Grillo ai trotzkisti della Valle?
Ingroia deve essere dunque figlio della nostra epoca: comunisti affascinati dal fascismo, fascisti lusingati dal maoismo. Ma Grillo fa proprio al caso di molti di questi confusi dei nostri tempi, perchè lui, come spiega qui, non è né di destra né di sinistra: è oltre. Proprio come Mussolini che in un discorso al senato nel 1922 diceva: " Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso".
Buona campagna elettorale a tutti gli indignados e soprattutto a tutti i "confusos". Kasta la victoria, siempre!