20 luglio 2013 – Dopo le meritate vacanze seguite al fatidico pomeriggio del 18 maggio – data della sfida con l’Empoli che ha sancito il ritorno in serie A – mercoledì 10 luglio anche per la truppa di Mandorlini è suonata la campanella del raduno precampionato. Una campanella dal suono decisamente speciale per i gialloblù che tornano nel campionato dal quale mancavano dal lontano 2002. Trascorsi i consueti primi giorni di ambientamento nell’oramai familiare centro sportivo di Sandrà, la squadra è partita per la cittadina trentina di Racines, ridente località dell’alta Val Rendena, che ospiterà Maietta e compagni per la prima parte della preparazione estiva. Sono passati i tempi del Verona di Bagnoli o, andando più indietro nel tempo, dei mai dimenticati Zigoni, Luppi, Mascetti e “compagnia cantante”, dove al momento del raduno gli organici a disposizione dell’allenatore erano già completi, salvo essere poi “ritoccati “nel mese di novembre. Da tempo, forse anche un po’ controvoglia, ci siamo abituati a rose come dire “in itinere”, che sfruttando la lunga finestra di mercato – quest’anno dal 1 luglio al 2 settembre – trovano la loro forma definitiva, tra nuovi acquisti e ulteriori cessioni, giusto per l’inizio del campionato. Quest’anno la società, sotto l’abile regia di Sogliano – a mio avviso uno dei migliori direttori sportivi sulla piazza – si è mossa e si sta muovendo con molta attenzione, stretta nella morsa di migliorare il livello qualitativo della squadra, con l’obiettivo di trovare il giusto mix tra giovani e giocatori di esperienza, senza tuttavia mai perdere di vista il portafoglio. Sono d’accordo con il direttore quando dice che in Serie B, disponendo di un buon budget, i giocatori sono quasi tutti acquistabili mentre in serie A, specialmente per una neopromossa come il Verona, tutti i migliori o quasi sono inavvicinabili. Diventa quindi necessario sapersi muovere con pazienza ed abilità.
In queste settimane sono comunque già arrivati l’uruguaiano Gonzales – un difensore centrale di cui si dice un gran bene – l’argentino Cirigliano – talentuoso centrocampista del ’92 dal River Plate, paragonato in patria al più famoso Mascherano – dal Palermo l’esperto centrocampista Massimo Donati – con alle spalle oltre 300 partite in serie A – e dal Genoa il nazionale serbo Bosko Jankovic, attaccante mancino reduce da due infortuni ma sicuramente giocatore di assoluta qualità. A questi innesti si aggiunge la “ciliegina sulla torta” di Luca Toni, bomber indiscusso con un “pedigree” da far invidia, che nonostante le 36 primavere ha deciso di “rimettersi in gioco” con la gloriosa maglia dell’Hellas, voglioso di contribuire alla causa gialloblù nell’anno del ritorno nella massima serie. In tutto questo non dobbiamo tuttavia dimenticare le conferme di quasi tutti gli eroi della promozione, con in testa capitan Maietta e bomber Cacia, quest’ultimo richiesto a gran voce da più di una società di serie B ma fermamente intenzionato a giocarsi finalmente le sue carte in serie A.
Questo inizio di mercato ha purtroppo visto anche la cessione di due giocatori come Ceccarelli e Ferrari, finiti assieme a Carrozza all’ambizioso Spezia di patron Volpi. La loro dipartita è stata per certi versi molto “dolorosa” perché per entrambi – attori della doppia promozione dalla C alla A – la maglia gialloblù era diventata oramai una “seconda pelle” dalla quale mai avrebbero voluto staccarsi. Tuttavia, le regole del gioco sono queste e bisogna saperle accettare. Tutti e due lasciano un esempio di professionalità, dedizione e attaccamento alla maglia difficili da dimenticare. Un discorso a parte merita invece Jorginho che, dichiarato da sempre incedibile, inizia ad essere oggetto di qualche offerta – sembra che il Liverpool abbia offerto addirittura oltre 9 milioni di Euro – che alla fine potrebbe anche far cambiare idea a patron Setti.
Viste le mosse della società, credo che anche quest’anno Mandorlini – al quarto campionato sulla panchina gialloblù – ripartirà dal suo 4-3-3, modulo che in questi anni ha regalato importanti soddisfazioni e che rappresenta la continuità di una scelta tattica ben precisa.
Sicuramente le alternative non mancano – qualcuno già parla di attacco a due punte con Toni e Cacia e un trequartista come Sgrigna alle loro spalle – tuttavia l’importante sarà prepararsi bene e partire con il piede giusto. Sarà per l’Hellas un campionato molto difficile reso ancora più impegnativo dal fatto di essere una neopromossa che arriva da undici stagioni passate tra B e C.
In tutto questo un plauso particolare lo merita il popolo gialloblù che come era lecito attendersi, ha già dimostrato con la campagna abbonamenti la sua voglia di serie A. Dopo la chiusura della fase opzionale – confermati quasi in toto gli oltre 11.000 dello scorso anno – siamo già arrivati a toccare la soglia delle 14.000 tessere. Una dimostrazione di affetto da far invidia non solo agli “amici” della North Side 1994 ma anche ad altre più blasonate tifoserie.
E ora domenica sera prima amichevole allo stadio di Bolzano contro il Sud Tirol, guidato quest’anno dall’ex Chievo Lorenzo d’Anna. Per il nuovo Hellas, “targato” ancora una volta Andrea Mandorlini, arriva finalmente la “prova del campo”. Su il sipario quindi, inizia l’avventura!
Enrico Brigi
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