Non sono una fanatica degli States. Credo che sotto molti punti di vista abbiano dei problemi molto più grossi dei nostri (finanza, multinazionali, clima, alimentazione, sanità, armi, ‘esportazione della democrazia’, lobby, e via andare).
Così come non sono una fanatica di Obama, soprattutto per la sua – deludente – politica estera.
Ma quando sento discorsi così, mi si riempie il cuore.
Perché noi italiani siamo talmente immerdati in faccende di corruzione, politici delinquenti, assenza di credibilità, sfacelo economico, distruzione culturale, malafede pubblica ed evasione privata, che lo smarrimento di ogni tipo di coerenza, dignità e vergogna ci ha fatto perdere di vista le cose in cui crediamo.
La contingenza del nostro schifo ci obbliga a dimenticare gli ideali, perché gli ideali a volte rischiano di essere un lusso riservato a quei popoli che se li possono permettere.
Obama ha parlato di ambiente, risorse, uguaglianza sociale, accesso alle opportunità, impegno, formazione e lavoro. Ha parlato delle fasce deboli, di diritti, di donne, di omosessuali dicendo: “Noi, la gente”.
Perché quando ti manca il respiro è così facile innamorarsi di un una boccata d’aria.
E così rischioso, innamorarsi di niente.
Magazine Per Lei
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