Magazine Diario personale

Innocenti pensieri d’evasione

Da Francescas

Cominciano le giornate dense di grigiore e monotonia in quel di Ferrara. Speravo che questo momento non venisse mai, o almeno fosse lontano anni luce. Sto percependo questa città con il verso sbagliato. Sento che mi sta annichilendo.
Io, vulcano in piena eruzione, pozzo di idee ed eterna organizzatrice, mi ritrovo in un terreno arido come il deserto sotto questo punto di vista.
Mi guardo intorno e non faccio altro che chiedermi “Cosa ci fai ancora quì? Chi ti trattiene? Perchè stai sprecando il tuo tempo, la giovinezza e le preziose idee in un contesto che respinge ogni spiraglio d’innovazione?”.

A volte, la maggior parte per la verità, mi sembra di vivere nella città dei morti viventi. Io che adoro osservare le persone, quì, le vedo così spente. Senza vita. Fanno qualsiasi azione in slow mood.  Dal porgerti il caffè fino al saluto. Quando sentono un buongiorno provenire da una voce squillante e giovane hanno un sussulto di paura.
Per spirito di solidarietà mi verrebbe voglia di riprendere ogni singolo: “Cavolo, ma sei in vita? Vuoi darti una mossa? Ma cos’è sto mortorio? Vogliamo dare uno sprint fresco all’attuale situazione?”. E invece no. Vedi solo gente che si piange addosso. Quanto odio chi lo fa.
Tutti abbiamo in mano le potenzialità per progredire, creare, far nascere qualcosa di buono. Purtroppo, le persone sorvolano questi aspetti o pensano di non essere in grado di utilizzare le idee per migliorare e migliorarsi. Incontri poi gli anziani – e Ferrara n’è piena – che ti provocano tanta tenerezza. Ma non è con gli anziani che me la sto prendendo. Piuttosto, con tutti i giovani come me, che sembrano dormire in piedi e non avere buoni motivi  per vivere. Andare avanti. Credere in qualcosa; nell’ideale giusto che potrebbe evitare la fuga. Ad esempio la mia.

Il cielo è grigio? Chissenefrega. Il sole è dentro di me.
La gente è fredda? Arida? Senza speranze? Chissenefrega. Io sono solare, piena di idee e soprattutto di tanti buoni propositi.
Sembrano tutti morti? Li lascio nel loro stato di coma apparente. Come diceva una giornalista che adoro, Oriana Fallaci, io voglio morire da morta non da viva.


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