Ecco, io sogno un Partito Democratico capace di intercettare una parte consistente di quei consensi. Capace di regalare una speranza politica a chi quella speranza crede di averla persa. Un Partito in grado di innovare. Un Partito in grado di indicare un progetto chiaro per vivere bene il domani, dato che nell’oggi stiamo perdendo un po’ tutti la speranza.
Per dirla con Pietro, io credo che il Pd, così come il Pdl a suo modo, debba essere in grado di innovare e sarà questa la principale sfida per il futuro, altrimenti potremmo vivere tra non molto una situazione ben peggiore di questa. Credo anche, a suggellare il suo ragionamento, che il Pd, così come il Pdl a suo modo, debba innovarsi e farlo in fretta. Perché mentre per gli altri, per il Pdl appunto, è facilmente spiegabile un siffatto declino, assai meno giustificabile è il leggero calo del Pd dopo la scia positiva delle amministrative e dei referendum di giugno. Temo che molto abbiano pesato le ataviche divergenze intestine (su primarie e legge elettorale, ad esempio). E tutto ciò è un peccato: il Pd, in verità, è un contenitore zeppo di eccellenze smaniose di emergere. Perché non sfruttarle?