Diciamo questo. Il fatto che alcuni politici debbono giustificare, con tanto di assegni fotocopiati e pubblicati, le proprie spese personali, al fine di dimostrare che non hanno utilizzato “euro” pubblici, mentre altri, con i soldi della collettività fanno regali di Natale ed altre “spese pazze” (leggi truffe), fa onore ai primi. Però, se questa cosa non viene messa in risalto, non va bene. Non deve passare inosservato nell’uno, nell’altro caso. La legge è uguale per tutti, per chi truffa e per chi no. Chi truffa è un ladro, chi non truffa non fa altro che il suo dovere, pubblico o privato che sia, ma almeno occorre dirgli “bene, bravo, bis”.
Archiviato in:Input di Paolo Giardina