In che senso?
Nel dopoguerra fu facile per la Dc allearsi coi laici e i liberali: il collante era l'anticomunismo. Oggi il PCI non c'è più, ma è necessario «Un rapporto con il mondo laico di cultura liberale basato su un incontro sui programmi ma anche sui valori».Sui valori? E su quali valori?«Su che cosa può e deve essere l' Italia, sulle scelte importanti, talvolta dolorose, che il Paese deve decidersi a fare se vuole uscire dalla crisi in cui si trascina da due decenni. Ma anche sulle risposte da dare alle sfide che l'onnipotenza congiunta della globalizzazione, della tecno-scienza e di un pangiuridicismo sempre più invadente pongono alle società democratiche e all' intera nostra tradizione culturale. Lo spazio per un simile incontro oggi forse c'è o si sta creando nella società italiana. E tanto maggiore esso potrebbe essere, a mio avviso, se la nuova Dc, chiamiamola così, più che un partito stricto sensu cattolico si sentisse e si concepisse - secondo ciò che del resto diceva il suo nome di un tempo - come un partito cristiano: per dissipare qualunque equivoco sulla dipendenza dalle gerarchie ecclesiastiche, e per ribadire esplicitamente la propria proiezione al di là dell' ambito confessionale. Cristiano, del resto, per dire l' essenziale di ciò che va detto, basta e avanza».
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A.B. Breivik l'ha detto (scritto) in 1500 pagine. Sarà che in questi giorni siamo tutti sotto l'influenza dell'eccidio del carnefice cristiano, ma non pare anche a voi che in quest'ultima "risposta" EGDL auspichi la nascita un partito cattolico che sfidi la globalizzazione, la tecno-scienza, il pangiuridicismo, e il multiculturalismo in nome della nostra tradizione culturale? Ma in questo auspicio non avvertite anche voi una sorta di analogia con il programma politico di un Breivik o di un Borghezio? L'essenziale, per un partito cattolico (o cristiano) che rinasca, è una politica che anteponga sempre le esigenze della civitas dei a quelle della civitas hominis. E questo cozza inevitabilmente col mondo laico e liberale, almeno di non intendere laici e liberali coloro che si ostinano a chiamarsi tali ma che no, porcamiseriaccialadra, non lo sono.